Cristina Stevinkel, portavoce di H&M, si è sentita obbligata a smentire le voci ricorrenti che davano per imminente l’acquisizione dell’americana Gap da parte dell’insegna svedese. “La nostra politica di comunicazione ci porta solitamente a non dare peso a rumors del genere, ma queste supposizioni sono talmente prive di fondamento da imporci uno strappo alla regola”, ha spiegato la Stevinkel. Anche l’omologa di Gap, Louise Callagy, si è espressa sull’argomento, ma in maniera più cauta: “Non commentiamo quelle che ci sembrano speculazioni”, ha detto cosciente che le dichiarazioni in momenti come questi possono innescare movimenti in Borsa indesiderati.
In seguito alle voci, il 5 maggio il titolo Gap ha subìto un rialzo del 109%. L’eventuale acquisto di Gap (una volta al primo posto tra le catene d’abbigliamento del mondo e ora al terzo) da parte di H&M rivoluzionerebbe la classifica mondiale tra i maggiori player del settore vista la posizione di vertice raggiunta da tre anni dalla spagnola Inditex (controlla i marchi Zara, Pull&Bear, Bershka, Stradivarius e Massimo Dutti). Quest’ultima ha accelerato nel 2010 la sua espansione aprendo negozi in Asia, Cina e India, politica che intende perseguire anche nell’anno in corso. La fusione tra H&M e Gap la metterebbe in affanno.
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