A partire dal 1° gennaio 2010 il polietilene dovrà cedere il posto a polimeri di origine vegetale nella produzione di buste della spesa.
È quanto previsto da una raccomandazione contenuta nella Finanziaria 2007, che dissuade commercianti e consumatori dall’uso di sacchetti in plastica con forti vantaggi dal punto di vista ambientale.
Infatti, i materiali biodegradabili, ricavati da materie prime agricole, hanno una dispersione di anidride carbonica inferiore a metà di quella che comporta fabbricarne un’uguale quantità in polietilene.
Questa maggiore consapevolezza nei confronti della salvaguardia ambientale coinvolge anche altri Paesi del mondo. Australia, Taiwan e Bangladesh e la città di San Francisco hanno già vietato i sacchetti prodotti con il vecchio materiale. Ma anche Cina, Giappone, Francia, Belgio, Irlanda e Gran Bretagna - dove il retailer Sainbury’s usa già la bioplastca - si stanno muovendo nella stessa direzione.
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