Nuova carta d’identità per le uova

Nuova carta d’identità per le uova
Nuova carta d’identità per le uova

Nuova carta d’identità per le uova

Information
Fabio Massi
Con l’approvazione del decreto del ministero delle politiche agricole, l’Italia si allinea agli standard comunitari e adotta nuove regole in materia di commercializzazione e imballaggio. br />
Innanzitutto le uova devono essere marchiate con il codice del produttore, eccetto quelle che provengono da allevatori che possiedono fino a cinquanta galline. Il nome e l’indirizzo devono essere comunque essere indicati nel punto vendita e la commercializzazione deve avvenire in un raggio di dieci chilometri dall’azienda.

Per poter operare, il produttore è tenuto a rispettare i requisiti previsti dalla disciplina comunitaria, che variano a seconda che si tratti di uova da allevamento biologico, a terra o in gabbia.

Regole più severe anche per i centri d’imballaggio, che devono disporre di svariate attrezzature: per classificare le uova in base alla categoria di peso, per la stampigliatura conforme alle prescrizioni comunitarie e per misurare l’altezza della camera d’aria, un parametro necessario per poterle etichettare come “extra” o “extra fresche”.

È necessario fissare la data di scadenza al massimo il ventottesimo giorno dopo la deposizione e sull’imballaggio deve comparire un codice recante la tipologia di allevamento: 0 significa biologico, 1 all’aperto, 2 a terra e 3 in gabbia. Ma anche lo Stato di produzione, il codice Istat del comune, la sigla della provincia e il codice dell’allevamento.
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