Multa al “cartello” della pasta

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Redazione
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha condannato 26 pastifici italiani - tra cui spiccano i nomi di Barilla, De Cecco, Divella e Nestlè - al pagamento, insieme all’Unipi, di una multa complessiva di 12. 95.333 euro.

Secondo l’Antitrust gli imputati avrebbero messo in atto, tra ottobre 2006 marzo 2008, un’intesa restrittiva della concorrenza per concertare gli aumenti dei prezzi della pasta da applicare nel settore distributivo e, di conseguenza, del costo finale praticato ai consumatori.

I produttori sanzionati rappresentano circa il 90% del mercato nazionale e l’Unione industriali pastai italiani è la maggiore associazione d categoria. Tre sono, invece, le aziende risultate estranee all’intesa - Gazzola, Mantovanelle e Felicetti -, nei confronti delle quali era stata avviata l’istruttoria.

L’Autorità ha multato di 1.000 euro anche l’intesa realizzata da Unionealimentari che il 31 agosto 2007 aveva divulgato una circolare che indirizzava i propri associati verso un aumento uniforme di prezzo.

L’intesa tra i 26 pastifici si è realizzata grazie alla collaborazione dell’Unipi che ha comunicato a industrie, clienti e opinione pubblica gli aumenti prestabiliti durante le riunioni dell’associazione, facilitandone così la realizzazione.

I numerosi documenti dell’istruttoria hanno dimostrato che le imprese si sono accordate per mettere in atto una strategia comune per l’aumento dei prezzi e che alcune società - Amato, Barilla, Divella, Garofano, Rummo e Zara - hanno svolto un ruolo di coordinamento nell’intesa. Queste imprese, insieme all’Unipi, hanno organizzato riunioni ristrette finalizzate a monitorare l’andamento dei listini e la tenuta dell’accordo.
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