Le Pmi quale motore dell’economia

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Le Pmi quale motore dell’economia

Le Pmi quale motore dell’economia

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Redazione
Che la maggior parte delle realtà aziendali del Belpaese rientri nella categoria delle Pmi è cosa nota. Ciò detto, quando si parla di ripresa economica, ci si rivolge, quali interlocutori privilegiati, soprattutto ai rappresentanti della grande industria, dedicando meno attenzione alle posizioni della piccola media impresa.

Negli ultimi tempi, invece, l’opinione pubblica ha preso maggior coscienza del ruolo giocato dalle Pmi in fatto di crescita economica dell’Italia. Sono proprio i piccoli imprenditori (ben sei milioni di italiani) che, nonostante il momento di recessione, si danno da fare quotidianamente per affrontare al meglio la crisi e continuare a mantenere le posizioni o - perché no - anche a incrementare il proprio fatturato e, conseguentemente, a far crescere l’intera economia nazionale.

Per dare il giusto riconoscimento alla piccola e media imprenditoria, è nata l’idea di realizzare lo Statuto delle Imprese, approvato con voto unanime dal Parlamento nell’autunno 2011. Una presa d’atto coraggiosa e necessaria, in questo momento storico, della centralità dell’economia reale - e quindi delle micro, piccole e medie imprese - nel tessuto produttivo nazionale. Del resto le Pmi rappresentano oltre il 90% delle imprese, il 60% della forza lavoro e il 60% della ricchezza nazionale.

Si tratta di una novità di grande rilievo, che va a sovvertire le priorità delle politiche per le imprese, secondo il principio “Ciò che va bene alle piccole imprese va bene all’Italia”. Questo cambiamento epocale è al centro del  volume “La Grandezza dei piccoli. Lo Statuto delle Imprese una rivoluzione copernicana”, edito di recente da Guerini e Associati. Una lettura interessante per conoscere meglio la realtà imprenditoriale del nostro paese.

La Grandezza dei piccoli. Lo Statuto delle Imprese una rivoluzione copernicana
Guerini e Associati
di Raffaello Vignali
200 pagine
18 euro


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