Si è conclusa domenica scorsa la settimana europea per la riduzione dei rifiuti, nata all’interno del programma Life+ della Commissione Europea al fine di sensibilizzare le istituzioni, gli stakeholder e tutti i consumatori circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea.
L’evento ha rappresentato l’occasione per richiamare l’attenzione, in Italia come in tutti gli stati membri, sull’importanza dell’applicazione delle recenti disposizioni normative sul tema della gestione delle scorie: stiamo parlando, naturalmente, della direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE.
Tale norma - che stabilisce appunto un quadro giuridico per il trattamento dei rifiuti all'interno della Comunità - mira a proteggere l’ambiente e la salute della popolazione attraverso la prevenzione degli effetti nefasti della produzione e della gestione dei rifiuti. Più nel dettaglio, la normativa prevede che gli stati membri adottino delle misure sul tema conformi alla seguente gerarchia: prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero di altro tipo (per esempio quello di energia), smaltimento.
Naturalmente, per raggiungere questi obiettivi, sono molte le azioni che, in ogni paese dell’Ue, possono essere portate avanti tanto dai consumatori quanto dalle aziende, sia dell’industria che della distribuzione.
In particolare, fra le buone pratiche che potrebbero essere sviluppate ulteriormente dalla Gdo spiccano quelle indicate da Porta la Sporta (campagna promossa dall'Associazione Comuni Virtuosi) proprio in occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti, fra cui segnaliamo: riduzione del consumo di sacchetti monouso nel reparto ortofrutta, meno overpackaging per i prodotti di gastronomia confezionati nei pdv, eliminazione dei doppi imballaggi, ampliamento dell’offerta di prodotti sfusi e concentrati.
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