Il primo quotidiano sulla GDO
Aggiornato al 04 Maggio 2024 - ore 10:00
Perché il colosso francese ha deciso di disfarsi di quello che è assolutamente il business di oggi e di domani?
L'investitore Usa entra con una quota del 75 per cento. L'azienda è aperta all'export e al mondo delle private label.
Con questa operazione l'insegna consolida il suo ruolo di secondo operatore dei pet shop, alle spalle di Arcaplanet.
Il principale creditore di Pittarosso è lo stesso fondo che entra in forze nel capitale di Scarpe&Scarpe. Dall'intesa, questa volta messa nero su bianco, nascerebbe un colosso con quasi 380 punti vendita.
Nata a Reggio Emilia, negli anni Trenta, l'azienda ha triplicato i propri ricavi negli ultimi 5 anni.
Buono il bilancio 2021 e superiore al piano concordatario. Vendite finali per 220 milioni, Ebitda negativo di 1 milione di euro e cassa pari a 36 milioni.
Il 2021 ha visto, in Italia, 45 nuove operazioni riguardanti il commercio e la ristorazione, per un ammontare di 557 milioni di euro.
Il fondo ha già in portafoglio il gruppo danese di pronto moda femminile Btx, con il quale l'azienda astigiana svilupperà forti sinergie.
L'azienda gallaratese fattura 365 milioni di euro e rifornisce i professionisti della ristorazione e le industrie alimentari con un vasto portafoglio di semilavorati e prodotti finiti.
Ora il deal passa al vaglio degli azionisti, delle autorità di vigilanza e del consiglio dei lavoratori.
Gli americani entrano con un assegno che supera il doppio di quanto avevano pagato i francesi alla fine del 2017.
L'ingresso dei due investitori prevede un aumento di capitale di 50 milioni di euro. Il Cda definisce la nuova governance.
La transazione, che esclude l'alleanza con Pepsico per il tè pronto, ha un valore di 4,5 miliardi di dollari.
La catena, leader nel prodotti per la cura della casa e della persona, conta 700 punti vendita e un fatturato di oltre 900 milioni di euro.