di Claudia Scorza

Satispay fa il suo ingresso nel segmento dei buoni pasto con l’obiettivo di portare trasparenza ed equità. Adottato tra gli strumenti di welfare da tutte le grandi aziende, ma ancora troppo poco diffuso tra le Pmi e i professionisti con partita iva, il buono pasto è uno strumento utile che in Italia soffre però di disfunzioni e sbilanciamenti del mercato, gravando primariamente sugli esercenti che li accettano, i piccoli in particolare.

Pur rappresentando questi un attore chiave per il sistema, si trovano a sostenere commissioni estremamente elevate che mediamente si aggirano tra il 12 e il 15%, con tempi di incasso fino a 120 giorni. Si tratta di condizioni che li rendono poco graditi a bar, ristoranti e alimentari che, se non li rifiutano, spesso ne limitano l’accettazione al solo pranzo, escludendo le fasce orarie serali e/o i giorni festivi, con un evidente svantaggio per i lavoratori che vorrebbero usarli sempre.

Grazie all’efficienza del suo network di pagamento, Satispay non applica alcuna commissione aggiuntiva ai piccoli esercenti sui buoni pasto, permettendo loro di incassarne il valore in un solo giorno lavorativo, secondo il normale modello e pricing di Satispay: zero commissioni fino ai 10 euro e soli 20 centesimi per importi superiori.

«Satispay Buoni Pasto cambia totalmente le regole del gioco e punta ad avviare una trasformazione del comparto. L'obiettivo è creare uno strumento apprezzato sia dagli utenti sia dagli esercenti che, come soggetti chiave del tessuto imprenditoriale locale, non devono essere caricati da commissioni insostenibili, oggi pagate per evitare di perdere la clientela», spiega Alberto Dalmasso, co-founder e ceo di Satispay. «Per le aziende che lo adotteranno rappresenterà anche una chiara scelta etica, orientata a generare ricadute positive sia per i propri dipendenti sia per gli esercizi commerciali di prossimità. Satispay Buoni Pasto è una nuova opportunità per i liberi professionisti e per le aziende, sempre più impegnate nell’evoluzione di una cultura di responsabilità sociale e sostenibilità ambientale, nonché nello sviluppo di policy di welfare attrattive per il mantenimento dei talenti».

Da ottobre 2023, gli oltre 70mila operatori del food e della ristorazione che già sono parte del network Satispay saranno abilitati ad accettare i buoni pasto di nuova generazione, costituendo di fatto una vasta, capillare e in rapida crescita rete di accettazione attiva in Italia. Parallelamente, saranno attivate le prime insegne della Gdo che accetteranno i Buoni Pasto Satispay come Basko, Borello, Coop Lombardia, Despar, Ekom, Nova Coop, Prestofresco, Tigros, e To.Market.

Oltre al modello, Satispay ridisegna completamente anche l’esperienza d’uso per i clienti e di accettazione per gli esercenti. I buoni pasto Satispay, totalmente digitali, saranno caricati automaticamente in una sezione dedicata dell’app. Un processo fluido e veloce, come un normale pagamento effettuato con l’app Satispay, ponendo fine al fastidio di dover esibire e abbinare il buono a strumenti di pagamento differenti. Inoltre, i buoni pasto Satispay hanno una validità di due anni. L'elenco di tutti gli esercenti affiliati sarà visibile direttamente sull'app Satispay.

Sono previste importanti semplificazioni d’uso anche per gli esercenti, che non dovranno fare nulla per rendicontare gli incassi dei buoni pasto perché Satispay ha completamente automatizzato il processo di incasso e fatturazione su tutta la filiera. Per quanto riguarda i datori di lavoro, il referente aziendale incaricato della gestione dello strumento buono pasto ha a disposizione un pannello di controllo su cui caricare le anagrafiche dei dipendenti, ordinare i buoni pasto e pagare direttamente gli acquisti. Questa interfaccia consente inoltre di scaricare report e fatture per un migliore monitoraggio.