Per quanto riguarda il mercato della birra in Italia, due fattori specifici hanno contribuito, con la crescita delle specialità, a contenere la perdita complessiva dei volumi: da una parte l’ampliamento della base dei consumatori, passati in pochi anni da circa il 50% ad oltre il 70% della popolazione (dati indagine Makno/Assobirra); dall’altro una spinta salutistica (riduzione del consumo dell’alcool, una certa preoccupazione verso i solfiti contenuti nel vino) hanno aiutato questo fenomeno.

Il consumatore medio di birra oggi è più maturo e ricerca sempre più frequentemente sensazioni complesse proprie del vino. Certamente il formato bottiglia da 0,75 l e lo sviluppo dei birrifici artigianali ha stimolato queste curiosità anche se il formato bottiglia da 0,50 l rimane quello proprio della birra tradizionale di importazione. Dobbiamo attenderci, nel prossimo futuro, una maggiore attenzione di una parte sempre più consistente di consumatori, con forte capacità di spesa, verso birre speciali, al di fuori delle attuali abitudini di consumo.

Per quanto riguarda i canali distributivi, il Discount è risultato il più performante. Un andamento da collegare a un diverso atteggiamento del consumatore verso la marca. Per i giovani, soprattutto nel fuori casa, la Grande Marca era un mezzo per ‘omologarsi’ al gruppo di appartenenza, una sorta di ‘firma di appartenenza sociale’. Proprio qui la crisi ha segnato il profondo mutamento del consumo. Inizialmente il giovane ha spostato il suo consumo dal “fuori casa” verso un consumo a casa o comunque alternativo, approfittando del ‘freddo’ presente nella GDA. Oggi tende a socializzare diversamente, magari anche in modo virtuale, e ad abbandonare la marca che non rappresenta più, per molti, la linea di demarcazione della omologazione al gruppo.
Un altro fatto significativo, mai come nel 2012, è la profonda differenza di andamento dei diversi gruppi birrai, a perdite pesanti di alcuni hanno fatto riscontro crescite significative di altri, ma anche il rapporto tra l’andamento a volume e quello a valore sono stati molto differenti tra loro.
Per Radeberger il dialogo con il consumatore rimane fondamentale ed è per questo che le attività proseguiranno anche quest’anno nella ricerca della trasmissione del valore dei propri prodotti per promuovere questa evidente scelta più consapevole del consumatore in linea con la policy della Radeberger Gruppe Italia nella promozione della Cultura tedesca della Birra.

Nel corso del 2013, inoltre,la linea delle birre Norbertus , che traggono origine dalla tradizione conventuale tedesca, troveranno finalmente il loro sempre più ampio spazio negli scaffali della  GDA. Si può infatti ritenere finalmente conclusa, con grande soddisfazione, la fase test, che ha visto le bottiglie con il tradizionale tappo meccanico apparire per la prima volta, timidamente, nel 2012 anche nel canale alimentare. La Norbertus, prima presente solo nel canale tradizionale, cresce già da alcuni anni costantemente ad un tasso ben oltre il 30% a volume. Si tratta di 6 stili di birra, 3 doppio malto e 3 speciali, tre delle quali non filtrate, che per gusto, digeribilità e capacità di emozionare segnano una svolta profonda nel mondo delle specialità, mettendo d’accordo il giovane esigente con il consumatore maturo, dei due sessi. Il prodotto è distribuito da Radeberger Gruppe Italia S.p.A.

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