E-commerce come scelta obbligata per il commercio e per la penetrazione dei mercati internazionali. Questi imperativi sono emersi in occasione del XIV Forum Annuale del Comitato Leonardo, svoltosi a Roma, che è stato l’occasione per presentare un’interessante ricerca, condotta da KPMG Advisory in collaborazione con l’Ufficio Pianificazione strategica, studi e rete estera dell’Agenzia Ice.

L’analisi è dedicata, appunto, al tema “Grande distribuzione ed e-commerce in Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna”.

“Negli ultimi anni – sottolinea il presidente dell'Agenzia Ice, Riccardo Maria Monti, - la distribuzione al dettaglio ha registrato mutamenti in tutti i principali mercati.

“Il contesto operativo si è ridisegnato a seguito del notevole cambiamento dei modelli di acquisto, con la crescente importanza del prezzo e delle opzioni di consegna e con la graduale migrazione verso il digitale.

“In particolare – ha proseguito Monti - lo sviluppo dei canali telematici ha permesso, anche ai produttori, di entrare in nuovi mercati e segmenti, consentendo loro di raggiungere direttamente i consumatori, eliminando alcuni passaggi della catena del valore con maggiori margini. Attualmente la Gdo e l’e-commerce sono modelli di business e di vendita complementari”.

“In un contesto in continua evoluzione è fondamentale guardare ai mercati con una prospettiva differente rispetto al passato e cogliere i segnali di svolta che sono dettati dallo sviluppo di nuove tecnologie – spiega Licia Mattioli - presidente del Comitato tecnico per l’internazionalizzazione e gli investitori esteri di Confindustria –. La distribuzione di oggi, sempre più orientata al consumatore 2.0, ha cambiato volto e assume maggiore rilevanza il commercio elettronico”.

Lo studio KPMG-Ice sottolinea come, nei quattro Paesi in esame, le vendite complessive nel segmento e-commerce, in continua crescita, abbiano raggiunto nel 2014 un valore di circa 156 miliardi di euro, cioè più dell'80% di tutto il commercio elettronico del nostro Continente. Nello stesso anno, la Gran Bretagna si è posizionata al primo posto in Europa, con 62 miliardi di euro di vendite online, grazie all’elevata diffusione di Internet e della banda larga mobile e all’efficienza del sistema logistico.

La distribuzione al dettaglio, pur rimanendo di gran lunga il principale canale di vendita per i beni di largo consumo, ha registrato, come si è detto, significativi mutamenti in tutti i principali mercati, mutamenti dovuti al diverso contesto operativo, nel quale il consumatore bada alla convenienza e alla comodità di consegna, senza fare troppe distinzioni fra i luoghi di acquisto.

Un’evoluzione confermata, in Italia, a fine luglio, dall’ingresso di Amazon nel settore dell’alimentare confezionato e del cura casa, un nuovo “negozio” che, fra le altre cose, permetterà ai fornitori nazionali della dot.com americana di utilizzarne a fondo la rete internazionale per proporsi anche sui mercati esteri.

In questo scenario le grandi insegne (Mercadona, Carrefour, Auchan, El Corte Inglés ecc.), presenti con shop online e servizi di "click & collect" e "click & drive", sono chiamate a competere proprio con i grandi pure-player statunitensi - Amazon ed eBay – e con molti pure player locali. Le tendenze emergenti, infatti, sono ormai orientate alla multicanalità che si concretizza, anche, nell'ordinare la merce online e poi ritirarla di persona nel punto vendita, senza alcun costo di spedizione

La Grande distribuzione organizzata e l'e-commerce – una volta compenetrati - offrono enormi potenzialità ai nostri esportatori e rappresentano un’occasione di crescita e un volano per il made in Italy.

“Per sfruttare pienamente tali opportunità – conclude Comitato Leonardo - i produttori italiani dovranno tuttavia intercettare la domanda di consumatori evoluti attratti dalla qualità, dall'innovazione, dal design e dalle caratteristiche di unicità e inimitabilità del made in Italy: un valore aggiunto straordinario in termini di immagine e reputazione rispetto ai concorrenti”.