Discount sempre più concentrati e sempre più forti. Dopo il passaggio di mano, in marzo, della rete Dico (342 punti di vendita) a Tuo Despar (54 punti di vendita), ma specialmente con il definitivo smantellamento dell’ex impero di Romolo Lombardini che ha portato, in luglio, alla cessione di 300 LD a MD di gruppo Lillo, la geografia italiana dei re dello sconto è molto cambiata.

Ci sono oggi 3 leader: in testa è sempre Eurospin, con circa un migliaio di punti di vendita, che surclassa ampiamente, in quanto a dimensioni della rete, i tedeschi di Lidl (poco meno di 600 strutture). Il conglomerato MD+LD dà vita, a sua volta, al terzo player di settore, e si piazza, se le stime sono corrette, intorno alle 550 unità. Manca all’appello, e probabilmente mancherà per sempre, il gigante Aldi, che ha lasciato l’Italia nelle mani del rivale Lidl.

In questi anni di recessione i discounter sono forse, all’interno della gdo, quelli che hanno condotto le politiche di marketing più ficcanti e i restyling assortimentali più significativi: pubblicità e volantinaggio, inserimento delle marche e dei prodotti freschi, orari decisamente molto estesi e via discorrendo.

E se le famiglie hanno tagliato il proprio carrello del 4% nel primo semestre, i discount hanno mantenuto la rotta, con quel +1% che non sarà molto, ma che diventa moltissimo con i tempi che corrono e che correranno a partire da dopodomani, martedì 1 ottobre, con l’aumento della Iva dal 21 al 22%, un rincaro che è praticamente dato per certo mentre scriviamo (i precedenti provvedimenti sono caduti a causa della possibile crisi di Governo).

Nell’anno terminante a marzo 2013 la rete dei signori dello sconto aveva messo a segno, secondo Nielsen, un aumento di 169 unità (+3,8%, rispetto al saldo negativo dei super e ai soli 3 nuovi ipermercati inaugurati) per portarsi a 4615 punti di vendita. Anche la dimensione media del negozio è cresciuta del 6%, attestandosi sui 604 mq.  La quota, sul totale grocery, di questa tipologia, premiata da ricavi in crescita del 4,6%, ha toccato l’11%.

E mentre la ripresa si allontana di giorno in giorno, in barba ai falsi profeti di buona ventura, molto più praticamente la distribuzione si prepara ad approfondire gli aspetti della convenienza e della fedeltà.

I discounter, che della gdo sono l’ala dura, hanno inventato in questi giorni quelle che, più che giustamente, sono state definite le “megapromozioni”. Sono premi inauditi, ovviamente difficilissimi da vincere, ma fatti apposta per sedurre, per fare sognare un benessere che molti italiani hanno dovuto dimenticare.

Da Eurospin, con soli 25 euro di scontrino, si entra in gara per diventare proprietari, in qualsiasi zona d’Italia, di un appartamento del valore di 200.000 euro, oppure, tutto andando male, si può uscirne con una crociera per due, o con qualcuno dei 10.000 buoni acquisto da 50 euro o dei 25.500 prodotti gratis. Basta grattare il cartoncino, che si riceve insieme al conto, e si scopre subito se si è stati fortunati.

Da Lidl invece torna in auge, da questo lunedì, il vaso di vetro riempito di fagioli, quello che si vede nei fumetti e anche in alcune vecchie pellicole, sostituito però da un più attuale carrello. Chi ne indovina il valore si trova garantita la spesa per vent’anni.

Non c’è dubbio che anche gli altri operatori si accoderanno alla nuova moda dei superpremi che, magari faranno sorridere i cinici, ma dimostrano che oggi, per sedurre, bisogna usare un solo argomento: quello del prezzo, del value for money. Siamo diventati gretti? No, siamo diventati poveri.