Danilo Salsi - presidente insieme al socio e amico Fabio Pedretti - di Gruppo FD, holding milanese che controlla aziende specializzate nella filiera farmaceutica (finanza, logistica, commercio, distribuzione, sanità) ha aperto la presentazione ufficiale della nuova creatura, la catena nazionale dei City Store “Essere Benessere”, anticipando la domanda della platea: “Non siamo pazzi a investire 40 milioni di euro e ad assumere in 6 mesi 400 persone, programmando 85 punti di vendita in 4 mesi, 20.000 mq di superficie espositiva, due chilometri di vetrine su strada in tempi di recessione”.

I due imprenditori, rilevando la rete degli ex Blockbuster, si sono aggiudicati quasi un centinaio di location, tutte in zone urbane ad alto traffico, con l’idea, del tutto inedita, di creare una via italiana al convenience store, utilizzando le migliori premesse di  nomi come 7-Eleven e Boots, location che vanno a riempire un tassello mancante nel panorama distributivo italiano, polarizzato tra farmacia, gdo e dettaglio tradizionale. Il tutto affianca le 70 farmacie a gestione diretta e in franchising, le 5 parafarmacie e i 28 corner presenti in Iper “La grande I” e presso Carrefour, gestiti dalla controllata Essere Benessere Spa, società che ha, fra le altre cose, un socio di minoranza che si chiama Marco Brunelli e dunque un formidabile alleato in gruppo Unes che, proprio con Brunelli, ha stretto un patto di ferro. E Brunelli, si sa, è, insieme a Bernardo Caprotti, uno dei mostri sacri della grande distribuzione nazionale.

Vediamo il concept: un punto di vendita innovativo, dove insieme all’aspirina e a tutti i generi di parafarmacia e medicina alternativa, vengono vendute anche pasta e generi alimentari (dai piatti pronti freschi al sushi, dalle insalate ai succhi), e poi libri, giornali, lampadine, articoli per igiene e bellezza e cura persona, pannolini e cura bambino, oltre alle cosiddette “nuove categorie”, come accessori per il viaggio e il relax, elettromedicali, beni per cani e gatti.

La sola parte food presenta un assortimento di base, ma completo, con 320 item top spender, raggruppati in isole corrispondenti alle varie destinazioni d’uso: prima colazione, pranzo, cena e così via. Il layout interno, ideato gomito a gomito con lo staff di Unes, è preciso e ordinato, ma non monotono: 7 zone, concepite secondo i moderni concetti di category management, guidano il cliente dai prodotti più hard (farma e parafarma) a quelli più soft (grocery non alimentare e alimentare). Il tutto per 8.000 sku nelle superfici grandi, ovvero a partire da 350-400 mq, e 5.400 sku in quelli fra i 200 e 400 metri.

E in questo mix entreranno, burocrazia permettendo, anche vere e proprie farmacie in franchising, con tanto di prodotti etici, o prescrivibili che dir si voglia. Del resto i farmacisti operano già oggi in loco, assistendo il cliente nella scelta dei prodotti di libera vendita.
Dunque il format è insieme, a regime, una farmacia del futuro ma anche un supermercato del futuro, con un alto contenuto di servizio: scala prezzi allineata con le medie dell’iper (l’idea ispiratrice è quella dei negozi “U2”), forte prossimità con il cliente (presenza nei quartieri ad alto traffico, poco serviti dalla gdo), orari molto estesi: 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno nei grandi centri urbani, oppure dalle 8 alle 22 sempre per 365 giorni.

Insomma chi torna tardi, affaticato da una lunga giornata di lavoro, può fare finalmente una spesa completa, come conferma Barbara Zancan, direttore commerciale e marketing: “Ci siamo chiesti – dice – quali sono i bisogni dei consumatori, e la risposta è stata: prossimità, accessibilità, qualità della vita, benessere, risparmio, servizi anche in orari atipici”.

Il network, partito il 4 maggio con un primo pilota a Roma Trionfale (in foto) – dove il food ha un’incidenza di fatturato del 37% a volume e del 13% a valore – arriverà a quota 85 negozi entro agosto. A Milano la rete, a regime, avrà 7 vetrine fra le quali la più interessante, aperta il 28 giugno, è quella di viale Papiniano, un 400 mq su due livelli, h 24, che sorge nella location occupata un tempo dal Blockbuster con il maggiore livello di vendite al mondo. Particolare per lo meno bene augurante.

Fra i gadget presenti nelle strutture non manca la copertura Wi-Fi garantita da TWT, operatore pubblico di telecomunicazioni e partner tecnologico consolidato di Essere Benessere. Per il lato marketing, oltre alla convenienza, vanno segnalate le costanti promozioni, i carnet di buoni sconto, la fidelity card, con molti premi e offerte speciali.

L’apertura di 85 City Store permette di accelerare notevolmente la crescita di Essere Benessere e di raggiungere – insieme alle farmacie e parafarmacie - una numerica di punti vendita, circa 200, sufficiente per investire a livello nazionale sull’insegna con una campagna media su TV e stampa che dovrebbe partire nella stagione prenatalizia. E nel futuro c’è anche la quotazione a Piazza Affari, anche se, commenta Salsi, “per ora la Borsa può attendere”.

Le carte in regola ci sono tutte: idee innovative, know-how, persone giuste, capitali (“ma in 20 anni non abbiamo mai avuto e chiesto un euro alla mano pubblica” ci tiene a precisare Salsi). Dunque non resta che incrociare le dita, davanti a un esempio di Italia che ce la fa.