Dagli alimenti biologici ai prodotti di cosmesi e bellezza, dai prodotti per la casa ai surgelati. In totale, 1.723 referenze che nel 2009 hanno generato un fatturato di 347 milioni di euro, in crescita del 15,3% rispetto all’anno precedente. Ma neanche un centesimo derivante dal vino. Despar colma ora questa lacuna con il lancio di un’offerta a marchio che la vede fare il suo ingresso, nel cinquantesimo anniversario della sua fondazione, anche nel settore enologico.

La novità, fresca fresca di presentazione, prevede un progetto triennale che entro il 2012 vedrà la catena presieduta da Antonino Gatto sviluppare circa 15-20 tra i vini nazionali più rappresentativi nei prodotti Doc e Docg. A questi si affiancheranno specialità locali in esclusiva (destinate a diventare la linea premium della cantina Despar) e prodotti locali selezionati dai dieci cedis associati. Come partner è andata sul sicuro. Ha scelto infatti MGM, società specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti vitivinicoli in Italia e all’estero, con circa 25 milioni di bottiglie e 4,5 milioni di bag in box prodotti nel 2009 ed esportazioni in oltre 40 nazioni.

Tre, per il momento, i vini proposti. Si comincia dai piemontesi. Tutti contraddistinti dal marchio di fantasia Vignaia Bauducco: un Barolo Docg del 2006, un Barbera d’Asti Docg del 2008 e un Langhe Doc Nebbiolo del 2009. A breve verrà lanciato, con un marchio diverso, anche un Prosecco di Valdobbiadene. Comun denominatore sarà il richiamo discreto in etichetta del simbolo dell’abete, parte integrante dell’insegna Despar. Nell’arco di qualche mese le novità saranno presenti sugli scaffali di tutti i punti vendita della rete, 1.764 tra negozi di vicinato, super e iper a insegna Spar e Interspar, a cui si aggiungono i piccoli convenience Spar Express.

I lineari, tuttavia, così come l'intero reparto vini dei negozi Despar, non saranno caratterizzati da alcuna grafica o ambientazione comuni (al pari, per esempio, di quanto ha fatto Crai con la sua “Cantina”). Il successo dell’iniziativa, pertanto, dipenderà da tre fattori: il gradimento del vino da parte dei consumatori, s’intende; il posizionamento di prezzo (l’offerta ricalca la ripartizione del mercato: circa il 70% fino a 3 euro e il 25% da 3 a 7 euro); e la qualità espositiva all’interno dei punti vendita.

Il procuratore di Despar Italia e direttore generale di Despar Servizi Gianluca Di Venanzio sembra non avere fretta. «Stimiamo volumi intorno a 20-30mila bottiglie per ogni tipologia di vino nei primi anni – ha dichiarato -. I risultati in termini quantitativi si potranno cominciare a vedere solo in seguito, magari sostenuti anche dal concreto interesse già manifestato dai nostri partner europei appartenenti alla rete Despar».