Nonostante quanto emerge da un recente rapporto condotto da Mediobanca per Federdistribuzione, che dimostra come la redditività delle grandi insegne commerciali sia praticamente pari al 50% di quella dell’industria e nonostante le continue pressioni sulle forme di imposizione indiretta e sul portafoglio degli italiani, e a dispetto di un carrello della spesa che continua ad appesantirsi in confronto all’inflazione (+4,7% contro +3,3% secondo gli ultimi dati), Coop continua a mantenersi molto dinamica su tutti i versanti.

La sua strategia, in questi ultimi anni, si è sempre più orientata verso offerte “tematiche”: dallo sviluppo della rete carburanti al banking (Coop Adriatica è l’unico gruppo distributivo a offrire, oltre a prodotti finanziari, veri conti correnti tramite la formula CoopCiConto), dal vasto impegno nel difficile mercato dei farmaci sop, alla realizzazione di una propria catena di librerie. E in fondo questo è quello che ci si aspetta da un leader - con il 18,3% di quota e 13 miliardi di fatturato -, ossia una proposta ampia e profonda di merceologie,  ma soprattutto di servizi.

Ci sono poi parecchi altri elementi strategici sui quali Coop ha agito e sta agendo: contenimento dei prezzi, rafforzamento ininterrotto della gamma di private label, investimenti sulle nuove aperture e ristrutturazione delle vecchie strutture, garanzia della capillarità della rete, anche là dove il mercato sembra arido e difficile. In fondo, se vogliamo, è la strategia che tutta la DO ha sposato, ovviamente con maggiore o minore decisione a seconda delle dimensioni. Ed è forse per questo che il dettaglio organizzato sembra avere maggiori forze rispetto alla grande distribuzione, specialmente quella di matrice estera, che accusa il colpo di logiche che, per forza di cose,  restano internazionali e dunque stentano a piegarsi a bisogni degli italiani. Tant’è vero che Esselunga, che invece è rigorosamente made in Italy, ha sfornato anche quest’anno un bilancio da fare invidia.

E proprio nel solco del sostegno continuo della rete va letta l’operazione svolta in questi ultimi giorni, e che si conclude lunedì 7, in Sicilia, con la nascita operativa della nuovissima Supercoop Sicilia, nascita che comunque fa parte di un “pacchetto” ben più ampio, come uno dei frutti della partnership con Despar, storica alleata in Centrale Italiana, il supergruppo che abbraccia anche Il Gigante e Sigma, con una quota di mercato, a fine giugno 2011, del 23,4%.

Ma andiamo con ordine. Si tratta di una partnership industriale per garantire sviluppo alla grande distribuzione organizzata dell’Isola e al suo indotto, offrendo sinergie tra reti commerciali qualificate, al servizio dei consumatori.

“L’accordo verrà perfezionato entro l’inizio dell’estate – spiegano Vincenzo Tassinari e Antonino Gatto rispettivamente presidenti di Coop Italia e di Despar – e consentirà di ampliare l’offerta in Sicilia, unendo i punti di forza delle due imprese, nel segno della continuità: dai servizi ai consumatori, alla logistica, alla gestione dei punti vendita”.

L’intesa, che potrà comportare anche evoluzioni societarie, avrà come protagoniste due tra le maggiori Cooperative di consumatori del Paese, Coop Adriatica e Coop Consumatori Nordest (che contano, rispettivamente, 173 punti vendita e 1.150.000 soci, e 85 punti vendita e 850.000 soci), e Aligrup, marchio di Despar con 178 negozi nelle Province di Palermo, Catania, Siracusa, Enna, Caltanissetta e Ragusa.

Coop Adriatica e Coop Consumatori Nordest sono già presenti nella compagine societaria di Ipercoop Sicilia, che gestisce con altre 2 cooperative, Coop Lombardia e Coop Liguria, i 5 ipermercati di Palermo, Milazzo, Catania e Ragusa.

Inoltre da questo lunedì, come già detto, diventerà operativo l’accordo in base al quale la nuova società Supercoop Sicilia rileverà 15 dei supermercati precedentemente gestiti da Coop 25 Aprile e Coop Primo Maggio, ambedue colpite dalla difficile congiuntura economica e attualmente sottoposte a severi piani di risanamento, assicurando un posto di lavoro a circa 150 persone.

“Confermiamo con queste azioni il nostro impegno per riaffermare il ruolo di Coop in un territorio difficile, ma strategico, con l’obiettivo di raggiungere quelle economie di scala indispensabili per valorizzare la gestione della nostra rete di vendita al Sud salvaguardando le strutture e l’occupazione presente – continua Tassinari -. Noi di Coop continuiamo a investire non perdendo di vista i nostri obiettivi di legalità e trasparenza, oltre che di solidarietà, in assoluta controtendenza alla più parte della grande distribuzione, che invece preferisce scegliere altri territori più facilmente redditizi e abbandonare il Mezzogiorno d’Italia”.