Il marchio di una linea di prodotti private label che si trasforma in insegna e in un nuovo format. Quello che Conad ha concretizzato pochi giorni fa a Firenze è un progetto importante, figlio di una strategia di sviluppo intelligente e lungimirante. Nel centro storico del capoluogo toscano, la più importante catena in Italia dopo Coop ha inaugurato infatti i suoi primi due store Sapori&Dintorni.

Conad non è l’unico retailer italiano ad avere una linea di prodotti a marchio posizionata in una fascia premium e focalizzata su un’offerta di specialità della tradizione agroalimentare del Belpaese. Basti pensare ai Piaceri Italiani di Crai, a Gusto & Passione di Sisa o al Viaggiator Goloso di Unes, solo per fare qualche esempio. E’ però quello che ci ha creduto di più e che si è mosso prima. Con coerenza, rapidità e idee chiare. Ora mette a frutto gli investimenti fatti da diversi anni a questa parte su un marchio ormai conosciuto e apprezzato dai consumatori, che annovera 210 prodotti tipici, molti dei quali Dop e Igp. Lo fa “promuovendo” non solo a marchio-insegna una linea di prodotti che è giunta a fatturare da sola 150 milioni di euro. Ma trasformandolo in un innovativo – almeno per l’Italia - format di vendita che si aggiunge a Leclerc-Conad, Conad e Margherita.

Gli store Sapori&Dintorni, infatti, sono stati pensati da Conad appositamente per i centri storici delle città d’arte (il format si aggira intorno ai 400 mq di superficie) e puntano a intercettare sia il consumatore locale che il turista. Lo fanno attraverso un mix che coniuga un’offerta di tipicità e qualità, con la somministazione e la proposta di servizi culturali.

Sugli scaffali dei due punti vendita fiorentini, in particolare, fanno bella mostra di sé circa 4.000 referenze. All’intera gamma della linea Sapori&Dintorni suddivisa per regione, si aggiungono anche le specialità toscane della selezione Originis e un migliaio di prodotti a marchio Conad (Percorso Qualità, Il biologico ecc.).

La vera novità
di questo nuovo format, però, risiede nella presenza di un’area di degustazione e di uno spazio dedicato alla cultura, con un book shop e un ticket office in collaborazione con il polo museale fiorentino, nel caso degli store aperti a Firenze.

«Questa nuova tipologia di punto di vendita - si legge in una nota di Conad –, che rappresenta il completamento della tipica multicanalità Conad ed è intesa soprattutto a far conoscere e a dare valore all’eccellenza tipica dell’agroalimentare italiano, sarà adottata presto anche in altre città d’arte».

E non è escluso che venga esportata all’estero. Al di là del fatto che l’export di Conad, grazie ai rapporti di collaborazione con il retailer francese Leclerc, di una presenza diretta in Albania e della appartenenza alla cooperativa europea Coopernic, a fine 2009 valeva 30 milioni di euro, in crescita del 15% rispetto all’anno precedente, la catena bolognese potrebbe sfruttare nel migliore dei modi e con tutte le carte in regola una formula assai apprezzata all’estero: quella di una proposta alimentare di qualità made in Italy.