Aziende sempre più disposte a investire nella comunicazione con il consumatore, ma solo quando si tratta di marketing “one-to-one”, come dimostra la crisi degli investimenti pubblicitari classici – dove il pubblico è in posizione soltanto passiva - rispetto al trend delle ricerche di mercato, nettamente in ascesa, e di tutte le forme di dialogo diretto: dai messaggi in store, alle promozioni, alle attività svolte su Internet, sia sotto forma di adv, sia mediante social network, Facebook in primis, e blog dedicati. Il fatto è che sta emergendo prepotentemente un bisogno di interazione, da parte del cliente finale, e di conoscenza approfondita sugli umori degli acquirenti, da parte delle imprese.

Un segno dei tempi è dato dal consuntivo di Assirm, l’Associazione delle ricerche statistiche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale, che, nei primi 6 mesi del 2011, segnala una netta ripresa del settore. L’acquisito è cresciuto del 5%, confermando l’importanza che le aziende riconoscono al mercato della ricerca per sviluppare il proprio business, e l’attenzione che dimostrano verso i propri consumatori.

In dettaglio, l’andamento delle acquisizioni è stato lento all’inizio del primo semestre 2011, ma è poi cresciuto nella seconda metà. Di conseguenza, gli ordini in portafoglio degli istituti sono cresciuti. Le aziende in Italia dimostrano di voler rispondere alla congiuntura economica negativa continuando a investire nella conoscenza e nella comprensione approfondita delle dinamiche di mercato: c’è stato infatti un boom anche delle richieste di consulenza (+21%).

Nel primo semestre dell’anno, crescono sia le indagini continuative ad hoc (+4,9%), che raggiungono un valore di 48 milioni di euro, sia i sondaggi (+19%) per un valore di 4,7 milioni di euro. Le ricerche motivazionali lievitano, così come i focus group (rispettivamente +8,4% e +0,5%), e la metodologia “Mistery Shopping”, che consiste nel valutare con discrezione e professionalità i servizi per i clienti, sale del 28,7% raggiungendo i 4,6 milioni di euro.

Le ricerche via Internet, strumento in costante sviluppo, segnano un +23,1%.

“Imprenditori e aziende sentono sempre più il bisogno di conoscere i propri consumatori in profondità in modo tale da poter fornire loro servizi e prodotti disegnati su misura” ha ribadito Cecilia Gobbi, direttore generale di Assirm. ”Gli istituti di ricerca si dimostrano essere il giusto partner e non solo il mero fornitore di dati e analisi. Le ricerche di mercato vengono infatti sempre più riconosciute come supporto di valore strategico, un investimento reale per il proprio sistema aziendale. I dati dimostrano che, nonostante la crisi economica, il nostro si conferma essere un settore anticiclico".

Per contro, come già detto in apertura, la pubblicità sui mezzi più classici soffre, come attestano i dati Nielsen, testimoni anche degli ultimi rilievi Istat, secondo i quali, fra gennaio e agosto, il ritmo delle vendite ha perso lo 0,7% e l’indice di fiducia di ottobre è calato a minimi storici, che non si notavano più da luglio 2008.

Giugno è stato un mese particolarmente negativo per quanto riguarda il mercato pubblicitario. Considerando il semestre la variazione rispetto al 2010 è stata del -4,2%.
La televisione, considerando anche i marchi Sky e Fox e le tv digitali, chiude i primi sei mesi in calo (-4,7%).
Gli investimenti su Internet al contrario, superando i 300 milioni di euro senza considerare il search, continuano a crescere a doppia cifra (+14,1%) rispetto al 2010.

Per quanto riguarda la stampa ancora in forte calo la free press (-49,9%), mentre i quotidiani a pagamento seguono il trend del mercato (-5,1%).

Tirando le somme, si torna in fondo al punto di partenza. Il mercato non è affatto privo di risorse da destinare a marketing e comunicazione. Soltanto queste risorse vengono allocate in modo diverso, e a uno spot altisonante, ma con una redemption che è difficile valutare, si preferiscono i risultati tangibili che si possono conseguire dialogando con la gente e trasformando questo dialogo in una vera cultura orientata all'azione.