Cibus, che ci ha accompagnato per quasi tutta la settimana, ha chiuso dunque i battenti di questa 16a edizione. Molto si è parlato, soprattutto attraverso i media grandi e piccoli, che hanno dato ampia risonanza all’evento. Era scontato l’interesse della stampa, perché sul tappeto, al di là della fiera, con le sue novità e le sue occasioni di business, c’era molto di più: a Parma si sono infatti incontrati, confrontati e qualche volta scontrati il nuovo Governo e il gotha dell’industria alimentare, su temi come la food tax, la Iva di ottobre, il pericoloso livello di tassazione raggiunto nei confronti delle aziende (69%, il dato è di questa domenica) e dei cittadini, i crediti Iva che Equitalia non può liquidare. Insomma di tutto e di più. E su alcuni temi l’Esecutivo effettivamente si è ammorbidito, specie su quello dell’imposizione indiretta di ottobre.

Quanto alla tassa sui junk food se ne sta discutendo, anche se la confusione è estrema, come dimostra l’uscita del Ministro della Salute, Renato Balduzzi, che ha ribadito una certa ostinazione su questa linea, e che ha preso di mira particolarmente i soft drink. Quella che è stata, con ironia, definita “tassa sull’aranciata”, ha ovviamente comportato le reazioni allarmate di Assobibe, in prima battuta e di Federalimentare, in seconda.

Ma veniamo ai numeri della rassegna. Il successo si può riassumere nella presenza di 12.000 buyer e operatori commerciali esteri. I visitatori sono stati 63.000 e i giornalisti accreditati circa 1.000. Molto alta la soddisfazione delle 2.300 aziende espositrici: secondo un primo sondaggio svolto da Federalimentare, l’80% degli intervistati si è detto molto soddisfatto e il 10% soddisfatto.

Prima della 17a edizione di Cibus, che si terrà nel maggio del 2014, Fiere di Parma ha annunciato due novità per il 2013: il Cibus Global Forum e la co-organizzazione del Thaifex a Bangkok con Fiera di Colonia.
Il “Cibus Global Forum: Food for the Future” si terrà a Parma dal 16 al 18 maggio del 2013 e tratterà della correlazione virtuosa tra l’alimentazione e lo stile di vita italiani e lo sviluppo sostenibile. L’obiettivo del Forum è quello di attirare l’attenzione della business community, coinvolgendo le grandi aziende alimentari italiane e i principali retailer del mondo, le associazioni di categoria e le istituzioni internazionali che si occupano di alimentazione e sostenibilità.
L’altro grande appuntamento di Cibus per il 2013 è la collettiva firmata Anuga&Cibus al Thaifex, la fiera alimentare in Tailandia, che si terrà nel maggio 2013, tanto più importante nella prospettiva del nuovo grande mercato unico del Sud Est Asiatico. La partecipazione al Thaifex rappresenta la prima tappa di un’ampia collaborazione tra Fiere di Parma e Fiere di Colonia, per aiutare le imprese alimentari italiane a selezionare e gestire le proprie partecipazioni fieristiche anche nei Paesi emergenti.

«Credo che la capacità di Fiere di Parma di proporsi come soggetto aggregante  - commenta l'ad Antonio Cellie - sia l'elemento chiave per capire il lavoro che stiamo svolgendo da 3 anni e culminato con questo Cibus dei record. Un ruolo collaborativo e federante per dialogare con tutti i soggetti virtuosi: da Federalimentare ad Anuga, dai Consorzi di Promozione (alcuni dei quali hanno addirittura la sede nel quartiere) a Slow Food, dall'Ice alle Camere di Commercio. Ne è nato un lavoro di squadra vincente. Come è stato quello fra gli azionisti, amministratori e management. Ora il made in Italy alimentare ha una fiera unica e vincente finalmente con un quartiere all’altezza.”

Positivo anche il bilancio delle nuove aree che hanno debuttato a Cibus: il surgelato, la distribuzione automatica, i microbirrifici artigianali. La presenza di 350 aziende del biologico ha garantito il successo relativamente a questo comparto, che cresce a ritmi vertiginosi, portando la manifestazione fieristica ai vertici delle fiere bio.

Nielsen ha partecipato a Cibus 2012 organizzando quattro giorni di workshop nel corso dei quali è stata analizzata la realtà del ‘food business’. Partendo dalla panoramica sui discount, si è passati a mostrare come il benessere e la salute stiano acquisendo un ruolo preponderante nel carrello degli italiani. Allo stesso modo si è trattato delle strategie di marketing legate ai classici volantini promozionali, per approdare infine al take-away con i suoi consumatori e il relativo giro d’affari.

E’ emerso con evidenza come anche, forse soprattutto, in tempi di recessione sia importante distinguersi in un panorama competitivo sempre più spietato. E infatti le aziende hanno presentato molti nuovi prodotti. Le tendenze sono riassumibili, appunto, in un’accentuata ricerca della qualità, nei segni distintivi dell’italianità del prodotto (importanti anche per l’export), nella creazione di linee più salubri, quindi con meno grassi, meno sale ecc., fino a quelli di rapida cottura o già pronti, per un consumatore che ha poco tempo o voglia di cucinare.

Per fornire esempi delle tendenze si può citare una carne in scatola qualificata dal claim “100% carne da allevamenti italiani” e contenente meno grassi. Nel settore pasta troviamo i Ready Meals, pasta al dente declinata in varie ricette italiane, pronta al microonde in 60 secondi, mentre per la colazione o merenda sono stati proposti biscotti a basso contenuto di grassi e zuccheri grazie alla ricerca tecnologica sulla cottura al vapore da abbinare a una bevanda vegetale biologica nutriente e con meno grassi. Rispondendo alle sollecitazioni del mercato le aziende cercano di incontrare i gusti di tutti i consumatori, presentando una versione italiana del Cous Cous, più consistente al palato, con un intenso profumo di semola e le cui proprietà organolettiche sono mantenute integre grazie al un processo di essiccazione realizzato lentamente e a bassa temperatura e che, pur non essendo un cibo precotto, cuoce in 5 minuti. Anche la frutta è stata reinterpretata e proposta sotto forma di mousse con l’aggiunta di croccanti  cubetti di mela essiccata e ricoperti di cioccolato bianco aromatizzato. oppure, sempre a cubetti, racchiusa in bustine da 30 grammi: solo frutta al 100%. Tra i formaggi si sono distinti l’erborinato realizzato con vero caglio vegetale, quello con certificazione Halal e il formaggio senza additivi, conservanti, zuccheri e glutine. Tra la pasta di qualità interessanti le proposte a cottura “sdraiata” e rapida (2 minuti circa). Innumerevoli i nuovi prodotti di taglio salutista.

Insomma, se da un lato siamo tutti più poveri, dall’altro, per fortuna, saremo almeno tutti più sani.