La notizia della possibile uscita di Carrefour dall’Italia, con susseguente subentro di gruppo Conad, è stata smentita e “la nomina di Giuseppe Brambilla di Civesio a presidente del consiglio di amministrazione di Carrefour Italia Spa e di Eric Uzan a direttore esecutivo, a partire dal primo aprile 2013” ne sarebbero la prova implicita. Dunque lo scoop del “Messaggero” di Roma e del “Mattino” di Napoli (le testate fanno capo entrambe al Gruppo Caltagirone) sarebbe soltanto un azzardo, una “bufala” come si usa dire ormai comunemente.

Questione chiarita con relativa pietra sopra. In fondo si sa che i giornalisti le sparano grosse. Invece no: lo scoop, forse da tempo annunciato almeno per chi sa leggere le più banali voci di bilancio, rimane tale, per varie ragioni. La prima è che la tanto favoleggiata smentita non esiste, almeno in via ufficiale, anche se ne hanno parlato tutti. Esiste invece quello che ha scritto per prima da Parigi l’agenzia Reuters del 19 marzo in un secondo articolo (il primo rilanciava lo scoop dei due giornali, rafforzandolo): "Carrefour segnala che non c'è alcun dossier in Italia e smentisce le voci, ha dichiarato un portavoce del gruppo a Reuters”. Ma dov’è il famoso diniego? Noi di DM abbiamo scritto a Parigi all’ufficio stampa centrale di Carrefour chiedendo di avere il comunicato ufficiale di smentita dell’affaire Carrefour-Conad e, sempre per iscritto, ci hanno risposto che non è stato diffuso alcun comunicato su questo tema.  Magari arriverà prossimamente, ma per ora (domenica 24 marzo) non è arrivato.
Insomma la cosa è talmente poco certa che nemmeno “il portavoce” citato da Reuters ha voluto fare il proprio nome e cognome.

Ma cosa dice Conad? Francesco Pugliese, il direttore generale, raggiunto dal “Sole 24 Ore” oppone un semplice “no comment”, ma non un no, e ribadisce che la linea dell’azienda è quella di continuare a crescere, valutando ovviamente con cura le migliori offerte al migliore prezzo.

Del resto non è razionale pensare che Conad, sebbene dall’alto dei suoi 10,970 miliardi di euro di fatturato (in crescita del 7,96%) abbia la forza e la voglia di digerire i 1.221 punti di vendita di Carrefour Italia in un solo boccone. Non sarebbe nemmeno una buona cosa dal punto di vista del business: primo perché non tutti i punti di vendita hanno la stessa resa, secondo perché ci sarebbero inevitabili e costose sovrapposizioni fra le due reti, terzo perché comunque, nonostante un calo 2012 di 5,7 punti, le vendite italiane del colosso francese (88,6 miliardi di giro d’affari mondiale, in crescita dell’1%), le vendite italiane, dicevamo, sono di ben 5,72 miliardi. Dunque se ci sarà davvero un acquisto da parte di Conad, si tratterà di un acquisto molto mirato, “chirurgico”.

La doppia nomina: in Francia la designazione di Uzan è stata annunciata in primo luogo, a quanto ci risulta, dal giornale LSA, che ha sottolineato che questo avvenimento pone fine ai rumors che accreditano l’uscita del gruppo Carrefour dal nostro Paese. Il comunicato ufficiale questa volta c’è e dunque riportiamolo integralmente. “Carrefour Italia annuncia la nomina di Giuseppe Brambilla di Civesio a Presidente del consiglio di amministrazione di Carrefour Italia Spa e di Eric Uzan a direttore esecutivo, a partire dal primo aprile 2013. Dopo 13 anni in Carrefour, di cui 6 a capo di Carrefour Italia, durante i quali ha consolidato la posizione di Carrefour nel mercato della distribuzione, Giuseppe Brambilla di Civesio assumerà la presidenza della filiale Italiana supportando e promuovendo gli interessi di Carrefour nel Paese in ambito istituzionale. Allo stesso tempo Eric Uzan sarà responsabile della gestione operativa e dello sviluppo delle attività di Carrefour in Italia. In Carrefour da 32 anni, Eric Uzan ha ricoperto nel Gruppo diverse posizioni a livello internazionale in qualità di responsabile delle attività in Paesi del Sud America e dell’Asia”.

Ora, se si sa praticamente tutto sul nuovo presidente e di come si sia battuto da leone per ammortizzare l’acquisto da Benetton e Del Vecchio di Gs, un acquisto da 3 miliardi contenente 800 milioni di ammortamenti di oneri straordinari in 10 anni (le cifre sono ancora del "Sole"), poco si sa, almeno a oggi e nella Penisola, di Uzan

Intanto Uzan è in Carrefour da sempre: ha oggi 52 anni e dunque è entrato in azienda a soli 20 anni. Si è laureato a Le Mans in management e gestione di imprese. E’ stato direttore sviluppo e direttore generale nelle Americhe e in Polonia, ha viaggiato per conto dell’azienda praticamente in tutto il mondo, arrivando fino in Asia. Insomma in un certo senso lui non è solo un dirigente di Carrefour: è Carrefour. Ha frequentato anche Paesi, come la Malesia e la Colombia, dove il gruppo francese ha poi deciso di passare la mano. Questo non vuol dire che Uzan sia per forza un “tagliatore”, anche perché l’uscita dalla Colombia è avvenuta quando ormai egli si trovava in Asia. Questo vuole dire solo che non ci si può aspettare che il nuovo direttore operativo si batta per partito preso perché l’insegna - che ha creato in Italia, insieme a Metro, il concetto stesso di grande superficie con lo sbarco a Carugate nel 1972 – rimanga per forza nel Bel Paese.

Uzan farà le sue analisi, le sue considerazioni, le sue valutazioni, le sue razionalizzazioni – e forse le ha già fatte – rispettando scrupolosamente quelli che sono gli interessi dell’azienda, cosa che del resto fa parte dell’etica e della deontologia di qualsiasi manager degno di questo nome. Resta da capire se l’interesse dell’azienda sia di rimanere, andarsene, o presumibilmente, fare un semplice reset. E questo probabilmente, ora come ora, lo sanno solo tre persone al mondo: lo stesso Uzan, il Presidente George Plassat e il Presidente Brambilla di Civesio.