Dopo le varie cessioni di punti di vendita in Italia, specialmente quella che a fine anno ha coinvolto 42 strutture, girate a Conad, Billa formalizza il proprio cambio di rotta in Italia, che implica un completo  riposizionamento strategico, in ottemperanza a quanto concordato con il proprietario, quel Rewe Group che decisamente, con un bel terzo posto in Europa e un piazzamento in decima posizione sul piano mondiale, giganteggia nel mondo della gdo: 323.000 dipendenti in 13 Paesi del nostro continente, 15.700 punti vendita e un fatturato di oltre 48 miliardi di euro.

Billa, circa 700 milioni di fatturato nel nostro Paese, ha attualmente 142 strutture attive nello Stivale (da sommare ai Penny Market, circa 300 nella Penisola e quasi 3.000 in Europa).

Andrea Colombo, coo e direttore commerciale Italia, spiega che “il rinnovamento riguarda ormai più del 15% della rete. Il 2012 si svolge all’insegna delle ristrutturazioni e delle nuove aperture, che saranno almeno 5 all’anno, ma anche di nuove campagne pubblicitarie che copriranno anche il 2013. Siamo particolarmente forti in Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria. Tanto per fare un esempio a Novara abbiamo il 20,9% di quota e a Milano circa il 12%. Quanto alle performance, prevediamo a regime un risultato in salita del 15% contro una media di mercato del 2,6%. Ad agosto il nostro trend era del 3,5%, ma nelle aree Nielsen 1 e 2 abbiamo raggiunto in settembre un ragguardevole 8%. La nostra clientela cresce con un ritmo del 6% circa e la diffusione della fidelity card è in aumento e ha già toccato un’incidenza sul parco dei nostri consumatori del 71%”

Insomma chi a fine 2011 dava Billa per spacciata, dovrà assolutamente ricredersi. Anche perché l’insegna ha in mente iniziative destinate a incontrare il favore degli italiani: rifacimento dei layout, nuova comunicazione in store, orari estesi (a Milano già una mezza dozzina di punti di vendita chiude alle 22 o anche alle 23), ampia diffusione del self checkout per snellire le code alle casse.

Gli assortimenti, dal canto loro, stanno vivendo un processo di completa riorganizzazione, con l’inserimento di molte specialità regionali e con l’approfondimento di molteplici categorie: dal pane ai prodotti da forno, dal cioccolato ai biscotti, per proseguire, nel 2013, con yogurt, olio, gelati e via mangiando.

A tutto questo si abbina una robusta iniezione pubblicitaria, con un budget che ha attualmente raggiunto 5,5 milioni di euro (+10% sul 2011), per tacere delle molte promozioni e offerte e della vasta proposta di marchi privati.

Il primo prezzo, “Clever”, diffuso sul piano internazionale, vanta 230 referenze, mentre la linea “Chef menu”, che abbina qualità e convenienza, ne ha altre 135, a cui vanno aggiunti 90 articoli nel biologico, a marchio “Sì”. Le pl Billa  hanno toccato il 15,7% delle vendite a fine agosto, in crescita del 9,2% contro una media dei competitor attestata al 7%.

Chiude il cerchio Gotthart Klingan, Ceo dell’azienda:  “Le nostre linee guida per il futuro si pongono in continuità con le azioni implementate dal Gruppo negli ultimi anni. Billa è presente con una rete omogenea sul mercato italiano, dove vuole mantenere e rafforzare il suo ruolo tra i player della gdo grazie a una strategia di vicinanza al cliente che si traduce in un programma di nuove aperture di punti vendita e di ristrutturazioni (10 nel 2011) e parallelamente nello sviluppo ulteriore del nostro programma di “local engagement”, ossia con progetti su base locale capaci di coinvolgere le comunità di riferimento.” E la prossimità è, in questo momento, la vera parola magica di tutta la distribuzione, italiana ed estera.