Il primo quotidiano sulla GDO
Aggiornato al 10 Maggio 2024 - ore 15:30
La finanza di Stato si mobilita e contribuisce al 50% alla somma messa in campo dalla rete di imprese formata da Alfonso Sellitto, Con.Sar., Di Leo Nobile, La Torrente, Calispa e De Clemente.
Il provvedimento, firmato alla Farnesina, prevede 1,4 miliardi di risorse per l'internazionalizzazione delle imprese e per la promozione oltre confine del made in Italy.
Dopo Petrus, Diageo cede al gruppo calabrese, un altro storico asset della liquoristica italiana, creato, nel 1881, dall'ex garibaldino, Felice Bisleri.
Agorà Network, fondata a Milano, il 12 luglio del 2000, comprende Poli, Sogegross e Tigros e vanta un fatturato di più di 3,2 miliardi.
La multinazionale francese si occuperà della distribuzione della celebre effervescente naturale italiana, che sarà venduta e commercializzata a livello internazionale, andando ad affiancare Evian nel fuori casa e hotellerie.
Le minerali a marchio privato avranno il 50% di Pet riciclato. Per facilitarne la trasformazione durante il processo di recupero, inoltre, è stata anche modificata la colorazione del packaging.
Milano, centro Piazza Portello e San Salvo di Chieti, fronte mare, per poi proseguire con altri 3 negozi: lo sport rende forti.
Nel 2018 il fatturato aggregato dei maggiori operatori della Gdo italiana si è attestato a 84,3 miliardi di euro segnando un incremento dell’1,9% sul 2017. Si tratta della minore crescita dal 2015.
Tra le 25 nomine molte riguardano il mondo dei beni di consumo, retail, durevoli e real estate. Ecco i nomi.
Rispetto al passato è maturata una definitiva consapevolezza dei limiti fino a oggi imposti dall’operatività. Ed è grazie a questa consapevolezza che stanno prendendo forma nuove strategie,
Tra i principali effetti sui consumi si osserva che il 48% ha dovuto rinunciare definitivamente a qualsiasi forma di vacanza e il 23% all'acquisto di beni durevoli già programmato.
La scelta si innesta in un ampio percorso di attenzione ambientale. Alla riduzione degli imballaggi si aggiunge il progressivo abbandono della plastica in favore della carta per tutto il reparto dell’ortofrutta confezionata.
Adriano Turrini: “Possiamo dire con soddisfazione che nel 2019 siamo riusciti a fare tutto quello che avevamo previsto e comunicato ai nostri soci, e i risultati generati superano e migliorano le previsioni".
La perdita, o sospensione del lavoro e la riduzione degli stipendi, stanno causando gravi difficoltà anche nel fare fronte alle spese più basilari, come le bollette e il semplice vitto.