Ores, l’osservatorio lombardo sull’esclusione sociale, condotto insieme a Nielsen, rileva che anche nella regione più industrializzata d’Italia i consumatori fanno marcia indietro, di fronte alle nuove fiammate di crisi.

Fra ottobre e dicembre 2010 la spesa alimentare ha perso ben 11 punti, avvicinandosi di nuovo ai livelli del corrispondente periodo del 2009.

Ma il carrello della spesa, a guardarlo di fino, non è per nulla uniforme. I prodotti di pregio e quelli ad alto contenuto di servizio, come le insalate pronte, crescono dello 0,7% in Regione, ma aumentano anche i primi prezzi (+1%). Non è un mistero per nessuno che le recessioni impattino più violentemente nella fascia media, mentre i due estremi di solito conservano performance abbastanza buone.

I maggiori risparmi, in proporzione, non sono comunque stati fatti sull’alimentare, la cui incidenza nel carrello è peraltro cresciuta, ma sul grocery non-food, dalla cura della casa a quella della persona. In questo scenario improntato alla convenienza è ovvio l’emergere delle promozioni: l’indice di spesa sui prodotti scontati è progredito di poco meno di un punto, a fronte di tagli di prezzo che hanno sfiorato anche il -40%.