Coop consumatori Nordest dei record, ma anche delle contraddizioni. Vediamo di capire. Da un lato l’agenzia Agi ha lanciato ieri una notizia che fa pensare all’ottimo stato di salute della cooperativa:  fra i numerosi punti di vendita sono stati isolati due superstore del Trentino (Trento e Rovereto, 7.400 mq complessivi) la cui performance è passata in 10 anni da un fatturato di 13,9 a uno di 61,2 milioni di euro. Non solo: sono partiti i lavori per un terzo superstore a Riva del Garda (Tn).

La domanda è: fino a che punto due soli esercizi, per quanto enormi, sono rappresentativi dello stato di salute di un gruppo molto ramificato in Area 2 e in Emilia Romagna? Eppure, secondo le organizzazioni sindacali lo stato di salute c’è eccome, e nonostante ciò la cooperativa si sta comportando in modo simile a quello di un’azienda.

Coopnordest, riporta tra le altre fonti “Parma Today”, ha disdetto in modo unilaterale, nonostante un aumento di vendite complessivo quantificato nell’1,6%, il contratto integrativo. Scrive il quotidiano online: “Un clima rovente quello tra i lavoratori, dopo mesi di trattative iniziate l’1 marzo scorso quando Coop Nordest ha deciso di aprire i punti vendita la domenica, ma anche abbassando la maggiorazione prevista per il lavoro domenicale al 35%, invece del 135% del contratto. Trattative concluse a maggio senza giungere ad alcun accordo, perché, lamentano i sindacati, da parte di Coop non ci sarebbe stata la volontà di concedere quanto richiesto dai lavoratori per garantire migliori condizioni lavorative”.

Tuttavia il dialogo fra le parti sociali dovrebbe riprendere presto: il 17 ottobre è previsto un incontro fra la Cooperativa e i soci lavoratori, che segnerà almeno la ripresa delle trattative. Se non sarà così sarà battaglia, annunciano comunque i sindacati.