Dopo un primo pacchetto di 1.500 prodotti a prezzi bloccati, varato tempo fa, la Francia e, in particolare il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, torna alla carica per contenere l’inflazione nel carrello che, nell’Esagono, ha dato, in agosto, un segnale dell’11% rispetto a una media generale del 4,8 per cento.

In Italia, secondo l’Istat, i dati sono simili, ma forse un po’ migliori per gli acquisti di tutti i giorni: +9,6 per i beni di largo consumo, ma +5,5 per l’indice generale. Da ricordare che, anche nella nostra Penisola, da fine settembre, scatta l'accordo anti inflazione.... (leggi: La distribuzione italiana e il ministro Urso firmano l'accordo anti inflazione).

La manovra francese, in effetti è già andata in porto, e, altri 5 mila prodotti avranno, per un trimestre, prezzi ‘amministrati’, almeno subito dopo la definizione della lista di beni interessati.

In realtà i negoziati e gli incontri continuano e dovrebbero protrarsi per tutto il mese di ottobre, forse oltre, ma l’Esecutivo preme sulla Gdo, per applicare al più presto l’intesa raggiunta con le aziende.

Hanno aderito tutti gli esponenti delle grandi catene, che paventano, in caso contrario, ulteriori contrazioni degli acquisti, 75 grandi fornitori e le imprese che producono private label.

Al momento non stanno collaborando, invece, le multinazionali. Fra queste Le Maire ha citato, espressamente, Unilever, Nestlé e Pepsico, che, a suo avviso, potrebbero fare di più.

E intanto il Ministro si prepara, con identica grinta, alle negoziazioni commerciali, che termineranno a marzo 2024, e propone, addirittura, già da questo autunno, il varo di una legge che mantenga gli indici di prezzo sotto controllo.

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