Maxifusione nel mondo delle Aop, le associazioni di produttori ortofutticoli: Finaf ha incorporato Gruppo Mediterraneo, dando il via a un big dell'ortofrutta con un fatturato di 1,4 miliardi di euro. Nasce così la maggiore realtà europea del settore, che poggia le sue basi su 15.000 aziende associate, 22 organizzazioni aderenti, 2 milioni di tonnellate di prodotto, 100 referenze e un export che rasenta il 60% dell'offerta.

L'operazione mette insieme cooperative bianche e cooperative rosse e vede anche come alleate Apo Conerpo e la Op francese Conserve Gard.

First national association fruit - questo il significato dell'acronimo - dispone di un fondo di esercizio di 130 milioni di euro, è presieduta da Roberto Cera e presenta quote molto rilevanti in diversi segmenti di raccolto, come il 27% nelle pere e il 25% nel pomodoro da industria.

L'alleanza, nata nel segno delle economie di scala, della difesa degli interessi del mondo agricolo, della promozione dell'attività di ricerca di nuove cultivar, ha anche il compito di tutelare il nostro export. Infatti l'Italia, che internamente consuma poco, è invece il sesto operatore sullo scacchiere mondiale, alle spalle di Cina, India, Stati Uniti, Brasile e Turchia.

Anche questo è un modo per resistere allo strapotere della gdo nei confronti delle pmi agroalimentari. Tant'è vero che i dirigenti di Finaf, presentando la nuova creatura, non hanno mancato di salutare positivamente la decisione del Governo Monti di dare tempi di pagamento certi ai piccoli fornitori agroalimentari, notoriamente 30 giorni per i freschi e 60 per le altre derrate.

Stranamente la stampa nazionale, a parte "Il Sole 24 Ore", ha quasi ignorato la maxifusione, che invece ha, come si vede, tutta una serie di risvolti interessantissimi, oltre a cifre da capogiro.