L’operazione coincide da un lato con gli ottimi conti di De Cecco, dall’altro con la sua forte vocazione esporativa e, infine, con la volontà di rafforzarsi al massimo per preparare l’ingresso in Borsa.
La produzione 2010 ha eguagliato 1,48 milioni di quintali, le vendite sono salite del 10% (in un settore che è stato penalizzato da un -3%), il giro d’affari ha compiuto un’escalation del 13% fino a 341 milioni e l’ebitda è progredito del 38,2%, mentre l’utile è passato da 2,8 a 12,6 milioni.
Sul versante estero De Cecco, che detiene filiali in Francia, Germania, Inghilterra e Nord America, ha totalizzato 110 milioni di euro (96 nel 2009), con punte particolarmente marcate in Usa (+21%), in Gran Bretagna (+27%), in Francia (+29%), in Russia (+39%) e Belgio (+22%).