Il dato di marzo frena per le cantine italiane l’ottimismo che aveva accompagnato l’avvio del 2013. Se a gennaio e febbraio si era infatti registrata una progressione delle quantità di vino esportate, il bilancio del trimestre (-2% l’export in volume, +10% in valore) restituisce un quadro simile a quello del 2012, confermando il buon andamento del fatturato a fronte della riduzione dei volumi inviati oltre frontiera.

Ed il copione sembra ripetersi anche nell’andamento dei differenti segmenti, con lo sfuso che per effetto dell’impennata dei listini alla produzione, mette a segno un incremento del 27% degli introiti, subendo una flessione del 4% in termini quantitativi.

Dinamica analoga, ma meno marcata, ha contraddistinto anche le esportazioni di vini fermi confezionati (-2% in quantità, +7% in valore), mentre si conferma una performance deludente dei vini frizzanti (-10% gli ettolitri, -3% i corrispettivi monetari).  Da evidenziare il balzo in avanti degli spumanti (+13% i volumi, +20% il fatturato), trainati soprattutto dall’Asti e dalle altre produzioni Dop.