La vendita a domicilio attrae i giovani italiani: nelle aziende associate Univendita, l’associazione di categoria che rappresenta l’eccellenza del settore, il 15,7% dei venditori ha meno di 25 anni e il 21,3% è nella fascia d’età 25-34.

Ben il 37% fa dunque parte della categoria dei millennial, ovvero i nati fra gli anni Ottanta e l’inizio dei Duemila.

Si tratta della generazione che entra nel mondo del lavoro proprio quando vanno in crisi i paradigmi tradizionali e la trasformazione digitale travolge il modo di comunicare e gli stili di vita.

Per alcuni è un impegno part-time mentre studiano, mentre altri si dedicano a questa attività a tempo pieno e su di essa costruiscono una carriera. Inoltre, i giovani trovano che la vendita a domicilio sia una soluzione flessibile e meritocratica.

Il presidente di Univendita Ciro Sinatra sottolinea che si tratta di un lavoro ben diverso da quelli effimeri e senza rete della “gig economy”:

«Le aziende associate Univendita investono molto sulle persone e sulla formazione, perché il loro è un modello di business sostenibile: fanno crescere professionisti qualificati, in grado di coltivare relazioni di qualità, e di lunga durata, con la clientela».

Inoltre, accanto al tradizionale strumento di marketing del passaparola da sempre utilizzato in questo settore, i giovani si sanno muovere benissimo tra web e tecnologie digitali: utilizzano anche i social network per tenersi in contatto con i clienti che poi incontrano a domicilio.

«Ieri come oggi, il segreto del successo della vendita a domicilio è il clima di fiducia che si genera nel rapporto tra cliente e venditore. Una fiducia che non è venuta meno nemmeno in tempi di crisi: nel 2017 Univendita è cresciuta per l’ottavo anno consecutivo, con un fatturato delle imprese associate pari a 1,66 miliardi di euro (+1,8% rispetto al 2016) e processando 12,2 milioni di ordini, che si stima equivalgano a circa 4,5 milioni di clienti serviti», ha concluso il presidente.