Più in dettaglio, secondo le rilevazioni dell’associazione, gli italiani, lo scorso anno, hanno consumato 19,44 kg pro-capite di prodotti avicoli, pari al 4,1% in più rispetto all’anno precedente. In particolare, il pollo compare più spesso sulle tavole nostrane (12,73kg nel 2012), rispetto al tacchino (4,12) e alle altre specie (1,11kg).
Al riguardo, l’elaborazione Unaitalia sui dati di consumo dal 1950 fino al 2012 fa comprendere quanta strada abbia fatto il comparto, un tempo “Cenerentola” della zootecnia, fino ad arrivare alle posizioni odierne. Dalla media di 1,60 kg di carne avicola mangiata dall’italiano nel 1950, si passa ai 2,40 del 1960, per poi arrivare ai numeri a due cifre degli anni 70, con 12 kg. Dagli anni ’90, grazie alla valorizzazione degli aspetti salutistici della carne avicola, ci si attesta sui 18 kg pro-capite, per arrivare a 19,44 kg lo scorso anno.