Il commercio al dettaglio spagnolo langue e l’aumento dell’IVA, in teoria dal 18 al 21%, non fa che peggiorare le cose in un paese che vede crollare il potere di acquisto dei salari e dove una persona su quattro non ha lavoro.

L’Iva tra l’altro non passa, solo, dal 18 al 21%. In alcuni casi, come per il materiale scolastico, si va dal 4% al 21%, senza dimenticare il costo della benzina che riprende a salire in un paese dove le accise pubbliche sono ben più basse che in altre nazioni dell’eurozona.

Molti esercizi commerciali e grandi distributori come El Corte Inglés o Zara hanno detto che non adegueranno i costi all’aumento dell’Iva, ma potrebbe non bastare. La Spagna deve raccogliere 65 miliardi di euro entro il 2014 per evitare il default