Ogni anno lo spreco domestico costa agli italiani 8,7 miliardi di euro: una cifra vertiginosa, che deriva dallo spreco settimanale medio di circa 213 grammi di cibo gettato - perché considerato non più edibile - al costo di 7,06 euro settimanali a famiglia.

Sono dati del Rapporto 2013 sullo spreco domestico realizzato da Knowledge for, EXPO, il nuovo Osservatorio di SWG e Last Minute Market, con l’apporto dell’Osservatorio nazionale sugli sprechi Waste Watcher.

Non è un caso che l’indagine - per la cura scientifica del presidente di Last Minute Market Andrea Segrè con il presidente di SWG Maurizio Pessato e l’esperto statistico di Waste Watcher Furio Camillo - si sia concentrata sullo spreco domestico.

In sintesi si tratta di quel “circolo velenoso” che gravita fra il frigorifero e la pattumiera di casa, dove è piuttosto difficile indagare a proporre soluzioni concrete per ridurre o meglio prevenire gli sprechi domestici: infatti il monitoraggio incrociato fra spreco domestico e spreco nella filiera agro-alimentare (aziende agricole, industria alimentare, piccola e grande distribuzione, mercati all’ingrosso, ristorazione collettiva), condotto in questi mesi da Waste Watcher e da Last Minute Market, permette di affermare che lo spreco alimentare domestico gioca la parte del leone, contando per lo 0,5 % del Pil.