Un settore quindi, che sta acquisendo sempre più peso sulla bilancia commerciale del nostro Paese, anche se la sua struttura produttiva è dominata da imprese di piccole dimensioni. Il 98,5% dell’industria alimentare è composto, infatti, da imprese con meno di 50 addetti, ridotta capacità organizzativa e spesso scarsamente dotate di capitale. Si tratta di criticità che minano alla base la propensione all’export delle imprese italiane e che spiegano il divario con i principali competitor, come Francia e Germania.
La capacità di tenuta dell’industria alimentare e i successi raggiunti sul mercato estero sono sicuramente merito della tenacia e della professionalità degli imprenditori e dei manager che le dirigono, ma è noto che tra i problemi delle piccole imprese vi è la difficoltà di disporre di mezzi sufficienti da investire in ricerca e sviluppo.
Per questo motivo Fondazione CUOA e Nomisma offrono un corso executive, modulare e part time, in Management delle Aziende Agroalimentari, che inizierà il prossimo 27 giugno e mira a rispondere a domande inespresse degli operatori e ad aggiungere alla loro esperienza metodologie e conoscenze gestionali e produttive capaci di potenziare ulteriormente i successi raggiunti. Per info: www.cuoa.it/ita/formazione/corsi-executive