Con i suoi 15 miliardi di euro di fatturato, il comparto lattiero-caseario rappresenta il settore principale dell’agroalimentare italiano e il fiore all’occhiello del Made in Italy alimentare. Questo è quanto emerge dall’assemblea annuale di Assolatte, l’associazione a cui aderiscono 250 imprese che rappresentano il 90% del giro d’affari del settore.

Complessivamente, nel 2013 le imprese italiane hanno lavorato 12,68 miliardi di litri di latte con cui hanno realizzato oltre 2,6 miliardi di litri di latte confezionato, 1,6 miliardi di vasetti di yogurt, 160 milioni di kg di burro, 1 miliardo di kg di formaggi freschi e stagionati e tanti altri latticini, come panna, ricotta e mascarpone.

Sebbene la produzione nazionale nel corso del 2013 non abbia brillato (rispetto all’anno precedente, ad esempio, la produzione di latte pastorizzato è diminuita del 5%, quella del latte a lunga conservazione del 2% e quella di mozzarella e altri formaggi freschi a pasta filata dell’1,8% ), le esportazioni - nel primo bimestre 2014 - continuano a registrare risultati postivi. Rispetto al periodo gennaio/febbraio 2013, infatti, l’export è aumentato del 6% a volume e dell’8,4% a valore, arrivando a quota 47.145 tonnellate e 314 milioni di euro.

A crescere sono soprattutto la Gran Bretagna, la Spagna, il Belgio e la Svizzera, ma ottimi risultati in ambito extra-Ue sono stati raggiunti anche in Russia (+23% a volume sul primo bimestre 2013) e in Giappone (+17,5%). Quanto al trend delle diverse tipologie di formaggi, le performance sono particolarmente positive per mozzarelle e formaggi freschi e per Pecorino e Fiore Sardo, che registrano tassi di crescita ben superiori alla media del mercato.