Questa mattina, in occasione del convegno "Agricoltura e moderna distribuzione: valore e valori" tenutosi a Roma, è stato presentato il rapporto di Nomisma, "Filiera agroalimentare italiana", da cui è emerso che gran parte della ricchezza prodotta dalle imprese del settore serve a remunerare soggetti esterni come l’Erario, i beni e servizi offerti da aziende di altri settori e i costi di sistema.

Inoltre, se nel 2004-2006 ogni 100 euro di spesa per alimenti, 38 euro finanziavano salari e stipendi delle persone impiegate nella filiera agroalimentare, tale quota è adesso scesa a 35 euro.

Questo dato fa capire il difficile contesto in cui opera oggi la filiera agroalimentare italiana che, oltre alle cosiddette voci di "sistema", deve fronteggiare un calo verticale dei consumi ritornati ai valori del 1990, con ricadute su produttori, commercianti e fornitori di mezzi tecnici.