Largamente promosso dal mondo della finanza, Mediobanca in primis, come leader italiano per redditività e utili, il gruppo Esselunga riceve una bocciatura dagli enti locali, che sono del resto suoi naturali antagonisti. Lo scenario più volte descritto da Bernardo Caprotti è dunque ben più di una riflessione dettata da puro spirito concorrenziale e dal carattere volitivo dell’uomo.

A riassumere la pazzesca storia è “Il Sole 24 Ore” che racconta dello stop decretato sul polo logistico bresciano (località Azzano Mella). Un gioco da 200 milioni di euro investiti su 400.000 mq, e da 400 posti di lavoro, che passerà all’esame definitvo del Consiglio di Stato il prossimo 19 marzo.

Per un triennio la pratica è rimasta in discussione, passando dalle mani della precedente giunta comunale, favorevole, a quella attuale, di centro sinistra, contraria, secondo la quale i predecessori avrebbero, riporta il Sole, “commesso gravi scorrettezze amministrative e dilapidato i 5 milioni di euro in oneri urbanistici del polo logistico. Il Comune non può cedere il 5% della superficie per un polo delle merci collocato in un'area sbagliata e priva di strade».

Di parere del tutto contrario il centro destra e l’impresa costruttrice Safer. La storia, già passata davanti al Tar e a un primo giudizio del Consiglio di Stato per mancanza della cosiddetta Vas (Valutazione ambientale strategica), si snoda in una miriade di pareri opposti e di litigi fra varie amministrazioni comunali.

Quello che come al solito ci si domanda è per quale motivo, dato l’attuale livello di disoccupazione e il clima di crisi, si parli tanto di rimettere in moto l’Italia e poi si boccino con pervicace regolarità gli investimenti di chi ha ancora la forza e il coraggio di investire. Il che non vuol dire che i grandi gruppi possano e debbano fare il bello e il cattivo tempo, ma non vuole nemmeno dire che le amministrazioni locali siano state create per bocciare: se mai il loro compito è “arrotondare” i progetti fruttiferi, perfezionarli e sanare le eventuali irregolarità.