A un 2012 nel segno della stabilità ha fatto seguito un inizio di 2013 a due velocità: da un lato le aziende associate registrano una flessione delle vendite in Italia tra gennaio e giugno pari a -3%. Dall’altro lato i dati dei primi 4 mesi del 2013 relativi alle aziende associate parlano di un export che torna a crescere (+2,7%), senza però compensare il calo del mercato interno.

In questo contesto i produttori di birra guardano con attenzione alla stagione estiva, che si conferma tradizionalmente la più strategica. Quest’anno il freddo e il maltempo di fine primavera e dell’avvio estivo hanno frenato i consumi di giugno a -8,25%.

E, come sottolinea, Alberto Frausin, Presidente di AssoBirra, neanche il caldo afoso e un troppo alto tasso di umidità delle ultime settimane favoriranno il consumo della bevanda al luppolo: "Contrariamente a quello che si potrebbe immaginare, un'estate caldissima e afosa, segnata da picchi di temperature superiori ai 35 gradi, non è l'ideale per i consumi di birra. Se il caldo e l'umidità si fanno eccessivi, infatti, la bevanda regina diventa l' acqua minerale. I consumi di birra sono favoriti da un clima secco, con temperature comprese tra i 22 e i 30 gradi e una situazione di costante tempo bello e fresco”.