Complimenti al Ministro delle Politiche agricole Mario Catania. Ieri, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Agi, si è svolto presso la sede del Ministero in questione una riunione che ha coinvolto rappresentanti dell'industria agroalimentare italiana e della cooperazione attiva nella trasformazione di prodotti agroalimentari. Ma non quelli della distribuzione. "Il consenso ricevuto dall'industria agroalimentare italiana e dal mondo della cooperazione sull'art. 62 - ha dichiarato Catania - si aggiunge a quello del mondo agricolo e mi conforta nella convinzione dell'importanza dell'innovazione introdotta con questa norma".  "Poiché - ha aggiunto - anche da parte della Grande distribuzione sono state da tempo superate le pregiudiziali di fondo, occorre ora concentrarsi sul lavoro di attuazione, e il ministero si applicherà con impegno per la rapida soluzione delle problematiche emerse".  Peccato però che alla riunione non fossero presenti i rappresentanti della Gdo. Fatto increscioso, tanto più che nei mesi scorsi Federdistribuzione ha collaborato intensamente alla redazione del decreto attuativo che ha chiarito e reso applicabile l’art. 62. Il commento seccato dell'associazione che raggruppa le principali catene distributive, a questa sorta di "schiaffo" del Ministro Catania, tuttavia, non si è fatta attendere. In una nota diffusa nel pomeriggio di oggi, infatti, Federdistribuzione ha stigmatizzato che l'associazione "non era presente alla riunione che si è svolta ieri in via XX settembre a Roma e che avrebbe dovuto coinvolgere tutti i rappresentati della filiera interessati all’art. 62".  Pur confermando la convinzione che "sia opportuno concordare interventi innovativi a tutela del mondo agricolo", la sigla presieduta da Giovanni Cobolli Gigli (nella foto) precisa che "è stato recentemente emanato dal Governo un Decreto Legislativo (n. 192 del 9 novembre 2012) che disciplina tutti i pagamenti e che si ispira alla Direttiva Europea, in relazione al quale quanto previsto dall’art. 62 non è coerente".