Il pane rappresenta uno degli alimenti tipici della cucina mediterranea. Prodotto imprescindibile sulle tavole degli italiani, talmente radicato nella cultura che quasi ogni provincia presenta la sua specialità in termini di forme e ingredienti utilizzati.
Negli anni, il mutamento antropologico che ha investito la società ha fatto mutare in parte le abitudini di consumo e così hanno fatto la comparsa anche i sostitutivi del pane, prodotti che presentano un alto valore di servizio. L’attuale stato di recessione economica ha però investito anche questo comparto, che nel 2012 ha dovuto segnare il passo come molti altri settori alimentari. “A totale mercato c’è stata una flessione del -1%, ma a livello di segmenti, prodotti e formati abbiamo assistito a una vera e propria polarizzazione – spiega Claudio Gariboldi, direttore commerciale di Morato Pane –. Alcuni segmenti, da noi presidiati, con prodotti come american sandwich e tramezzino sono cresciuti molto, mentre altri come bauletti e pan carre’ registrano una certa stabilità. Il segmento più sofferente è stato però quello del pane fresco. Sul fronte della competizione tra le marche si registra una sostanziale tenuta in volumi e quote da parte del leader Barilla (36% di quota iper+super) e con molta soddisfazione da parte nostra una crescita del 18% di morato che grazie a ciò conquista un’ulteriore punto di quota e si consolida secondo player con l’8% circa (fonte Nielsen i+s)”.

Morbidi e croccanti, crollano le quantità vendute
Secondo i dati forniti da Nielsen e relativi all’anno terminante a gennaio 2013, il venduto di pani morbidi industriali in Italia è stato pari a 195mila tonnellate, con un calo dell’1,8%, per un totale di 639 milioni di euro di fatturato (+0,5%). “La mancata crescita per questa categoria è legata all’Area 4 (sud Italia) e, in termini di canali, a supermercati e liberi servizi – analizza Barbara Mancini, di Nielsen –. A livello di prodotto, in calo sono i pani da tavola (principalmente a causa del prodotto fresco), dato che non riesce a essere compensato dalla positività dei pani a fette (in crescita cassetta e tramezzini) e dall’aumento delle specialità come le piadine. Da evidenziare, inotre, il fatto che questa categoria è una delle poche in cui anche le private label mostrano segnali di rallentamento nell’ultimo anno”.
Il giro d’affari sviluppato dai pani croccanti è stato invece di 269 milioni di euro, sostanzialmente stabile, mentre si evidenzia un calo delle quantità vendute del -1,6%, per un totale di circa 43mila tonnellate. In crescita a volume solo l’Area 1 (nord-ovest) e gli ipermercati, mentre in sofferenza tutti gli altri canali, compresi i discount. In questa categoria crescono taralli e schiacciatine, aree di dominio delle marche private e minori.

Cracker tiene il fatturato, grissini in contrazione
Un altro importante segmento del mercato, quello dei cracker, sviluppa un giro d’affari di oltre 209 milioni di euro (+1,6%), con quasi 60mila tonnellate vendute (-0,6%). Il leggero calo a volumi è guidato anche in questo caso dall’Area 4 (-6,1%) e dalle superfici più piccole (super e liberi servizi). La contrazione è dovuta in particolar modo alle scarse performance registrate dal comparto più importante, vale a dire i cracker normali, mentre risulta in crescita l’offerta salutistica, in particolare quella a basso contenuto di grassi. “Soffre principalmente il segmento dei classici – conferma Paolo Isolati, direttore marketing del Gruppo Bauli –, in controtendenza invece quello dei salutistici e speciali che s’inseriscono nell’area dell’alimentazione sana ed equilibrata, molto apprezzata dal consumatore. Doria presidia questo mercato con lo storico cracker Doriano che detiene una quota a volume del 10,9% sul totale e del 15,0% nel segmento dei classici”.
Per i grissini, infine, la categoria meno importante del mercato dei sostitutivi, il fatturato totale fatto registrare nell’anno terminante a gennaio in Italia è stato di 147 milioni di euro (-0,9%), per un volume complessivo di 27mila tonnellate (-1.7%). Il calo è stato registrato in tutte le aree e i canali, ad eccezione di ipermercati (+1,5%) e discount, rimasti stabili. A livello di prodotti, la diminuzione è legata all’offerta classica (in particolare Torinesi e Rubatà), mentre tiene l’offerta integrale o senza glutine.

Aumenta il prezzo medio
Ad incidere negativamente sulle performance della categoria è anche il generalizzato aumento dei prezzi. Si va infatti dal +0,7% medio dei grissini, al +1,8% per i pani croccanti, mentre sfondano il muro del 2% sia la categoria morbidi industriale (+2,2%), che i cracker (+2,3%).
“Il 2012 é stato penalizzante sotto l’aspetto marginalità a causa dell’aumento del prezzo delle materie prime e dell’incidenza promozionale superiore al 4% rispetto al 2011”, sottolinea Callisto Scanarini, direttore commerciale di Grissinbon, a cui fanno eco anche le parole di un altro importante player. “La marginalità lungo tutta la filiera è il fatto più problematico per lo sviluppo delle aziende – conferma Gariboldi –. Questo è accentuato dal calo complessivo dei volumi che ingenera nel sistema industria-distribuzione una forte competizione “trasversale” su prezzi e pressione promozionale. In questo contesto, va aggiunto anche che nel nostro settore, soprattutto negli ultimi anni, si è verificato un forte aumento dei costi”.

Morato Pane, nuova linea in arrivo
Nonostante i numeri generalmente negativi, il settore dimostra comunque di avere una certa vitalità. Non mancano infatti importanti novità lanciate sul mercato o in procinto di essere presentate. Morato Pane ha recentemente introdotto “American super soft” un sandwich senza crosta in una pezzatura di servizio di 4+4 fette per una grammatura di 125gr x 2. In questi giorni, inoltre, è in fase di lancio una vera e propria nuova linea che ha nella struttura degli ingredienti la sua forza. “Non possiamo anticipare troppo, ma questi nuovi prodotti vogliono rispondere all’esigenza dei consumatori che ricercano in misura sempre maggiore, benessere e qualità – racconta Gariboldi –. Possiamo rivelare che sarà utilizzata una farina 100% italiana proveniente da grano selezionato e coltivato secondo i parametri della produzione agricola integrata. Abbiamo cura di preservare tutte le componenti del chicco di grano prima della macinatura a pietra così da mantenere le sostanze nutritive, le vitamine e i sali minerali naturalmente presenti. Gli ingredienti si completano con olio extravergine d’oliva 100% italiano e sale iodato”.
La novità di Grissin Bon per il 2013 sono invece “Le FrescheBiscottate”, fette biscottate nei gusti classiche, integrali, cereali e kamut, confezionate in astuccio contenente porzioni da quattro per garantire la freschezza e la conservazione del prodott