Nonostante l’attuale crisi economica stia facendo sentire i primi effetti, i big player della birra possono tirare un sospiro di sollievo, o quasi. E’ vero che i conti si faranno solo quando la congiuntura tornerà al bello, ma l’indicazione che arriva dal 2008 è importantissima: la crisi non ha spostato i consumi verso i prodotti di minore qualità ma, al contrario, ha rafforzato la fascia premium a scapito dei primi prezzi.

Lo scorso anno si è chiuso - secondo le rilevazioni di Iri su iper, super e isp - con un +0,4% delle vendite a volume e un +4% di quelle a valore. Considerando però che la rete si è ampliata, l’andamento a volume diventa negativo a parità di punti vendita. E, depurando il dato dall’aumento delle vendite incrementali legate alle promozioni, cresciute del 2%, il saldo sarebbe un calo dell’1,6%. Si vede quindi che c’è stato un chiaro rallentamento, ma c’è di mezzo la crisi.

Sull’arretramento pare aver pesato pure l’andamento atmosferico, anche se i fattori macroeconomici, come il previsto calo del Pil, la perdita di consumer confidence e la crescita del tasso di disoccupazione hanno fatto e fanno la loro parte. Inoltre, sul fronte dei prezzi, è da evidenziare l’aumento delle materie prime, mitigato solamente dal calo dell’inflazione nell’ultimo periodo.

Un’analisi più dettagliata ci porta a scoprire il +5% fatto segnare dalle specialità, un segmento ancora piccolo, dove si sono ben comportate le birre di frumento. Periodo di secche, dopo un paio d’anni vivaci, per le analcoliche, un segmento che aveva ricevuto una bella spinta da parte di Heineken Italia, leader di mercato, con Moretti Zero e che vede in Peroni-SabMiller, con il brand Tourtel, uno dei protagonisti del segmento. Di birra analcolica, tra le altre cose, si occuperà nel 2009 anche Radeberger Gruppe Italia. Le birre standard nel 2008 hanno aumentato la promozionalità e, grazie anche al lavoro svolto in questi anni per trasferire valori ai consumatori e presidiare lo zoccolo duro dei consumi familiari, hanno retto il colpo a scapito delle birre economiche.

Anche dall’andamento dei formati è possibile ricavare alcune indicazioni. Nel 2008 hanno viaggiato in crescita tutti quelli sui quali è possibile spingere in promozione, come le confezioni multipack da 33 cl a 66 cl in vetro o la lattina da 50 cl. Proprio questo formato si è rivelato il più performante per Bavaria Italia con la referenza Bavaria Premium. La pancia del mercato – la bottiglia singola da 66 cl – è invece in relativa sofferenza, così come la lattina bipack da 33 cl.

Per rispondere alla crisi economica attuale Assobirra punta a promuovere con intensità il consumo consapevole di birra soprattutto da parte dei giovani e a sviluppare efficaci attività di educazione. E i principali player del comparto come stanno vivendo il momento attuale e come hanno vissuto il 2008?

Carlsberg Italia continuerà a distribuire il marchio Corona-Extra nel Belpaese grazie al rinnovo dell’accordo con la società messicana Gruppo Modelo. Le birre Ashai, Budvar, Miller e Viru hanno permesso di chiudere positivamente il 2008 a Biscaldi Luigi Import-Export, che per l’anno in corso punta a un allargamento delle distribuzione anche nei supermercati e nella rete di prossimità.

Sta lavorando sul rafforzamento dell’immagine di marca contemporanea di Nastro Azzurro Peroni-Sabmiller, mentre è pronto a celebrare con diverse iniziative di comunicazione il 150° anniversario di Birra Moretti il gruppo Heineken Italia. Anniversario alle porte – 250 anni – anche per Guinness di Diageo, che in Italia fa categoria a sé e che continua a presidiare soprattutto il canale horeca. Prosegue invece la strategia di valorizzazione dei microbirrifici artigianali sparsi in Italia Turatello, l’importatore di Bière du Demon e di altre specialità europee.

Per conoscere più in dettaglio l'andamento del mercato e le strategie dei principali concorrenti si legga l'articolo nella sua forma integrale su Food 3/2009, pag.56.