Il mercato dei disposable, nel suo complesso, ha chiuso il 2011 con segno positivo, con incrementi di qualche punto percentuale sia a volume che valore (alcuni player del comparto hanno registrato persino crescite a doppia cifra). Insomma, i risultati sono stati soddisfacenti, nonostante quello passato non sia stato un anno facile, soprattutto a causa dell’aumento dei costi delle materie prime, che ha portato, almeno in alcuni casi, all’incremento del prezzo finale dei prodotti. D’altra parte, quello dei disposable è un mercato piuttosto giovane, che ha ancora delle buone potenzialità di crescita; ragione per la quale è prevedibile che, nei prossimi anni, nonostante la congiuntura economica poco favorevole il segmento continuerà comunque a mantenere le posizioni, e possibilmente a svilupparsi ulteriormente. È difficile però, ad oggi, capire come evolverà il mercato nel corso dell’anno. In questo senso, la maggior parte degli operatori del settore è abbastanza prudente. Le aspettative, del resto, non sono delle più positive. Giacomo Vitelli, direzione Flo, è piuttosto chiaro in proposito “La pressione esercitata dal governo sul portafoglio del ceto medio/basso, la chiusura di sempre più esercizi commerciali nonché la crisi di molte industrie e l'aumento dei costi delle materie prime non preannunciano un anno all'insegna della crescita”. Anche Alberto Conti, responsabile marketing Gold Plast, ritiene che si tratterà di un anno particolare: “L’attuale congiuntura economica determinerà un cambiamento di scenario che si concretizzerà in una riduzione delle scorte, con conseguente aumento delle performance a livello logistico e distributivo. Sotto questo profilo, ci siamo già attrezzati avviando appunto un'attività di ottimizzazione delle attività logistiche”.

Disposable, sinonimo di party      

Anche il mondo dei disposable, così come accade per molti altri comparti del largo consumo, si evidenzia per una polarizzazione dei consumi. Si comprano, cioè, o prodotti basic o articoli premium a maggiore valore aggiunto. Ecco allora che, da un lato, il consumatore più attento al prezzo opta per le maxi confezioni (come per esempio i bicchieri da 100 pezzi), più convenienti, e compra meno prodotti monouso - in leggera flessione soprattutto a volume - preferendo, invece, gli articoli riutilizzabili. Più in generale, inoltre, sceglie tutti quei prodotti che riescono a coniugare convenienza, fattore estetico e innovazione. Dall’altro lato, invece, il cliente che bada soprattutto alla qualità punta su articoli dal maggior livello prestazionale, magari realizzati con materiali più resistenti e, perché no, ecocompatibili. Low cost o prodotto di alta gamma che sia, però, per tutti i consumatori il settore disposable è strettamente connesso ai concetti di festa e di svago: non a caso il segmento più dinamico del mercato resta quello del party e, nello specifico, della plastica colorata, ormai il focus per tutti gli attori del comparto. “E’ sicuramente il segmento più performante – conferma Monica Suragni, responsabile marketing di Huhtamaki – e quello dove il consumatore sempre più concentra i suoi acquisti e, di conseguenza, il buyer la sua attenzione”.

Gdo ed Horeca: i canali di vendita privilegiati

Passando all’esame dell’andamento del mercato per canale di vendita, è senz’altro il settore della Gdo quello più premiante. Non a caso la grande distribuzione sta dedicando sempre più spazio, sul punto vendita, al segmento in questione. “Presso alcune catene distributive – segnala in proposito Ermanno Brancolini, responsabile commerciale della business unit stoviglie monouso Ilip - si sta assistendo ad un ammodernamento dello scaffale monouso, soprattutto relativamente all’area del party, del colorato e dei coordinati per la tavola”. Affianco alla Gd, l’altro grande canale di vendita del settore è rappresentato dal mondo dell’Horeca, dunque dalla ristorazione collettiva, ma stanno dando buoni risultati pure sagre e feste popolari, tutti importanti ambiti di sviluppo per il mercato di nostro interesse. Non possiamo dimenticare, infine, anche la vasta realtà commerciale costituita dagli indipendenti - dagli ambulanti alle rivendite tradizionali (queste ultime presenti soprattutto nel centro-sud) - che rappresentano un’ulteriore canale di sbocco per il comparto.

L’arma dell’innovazione

Se il settore dei disposable sta dando riscontri positivi, ciò si deve anche alla grande spinta innovativa che caratterizza i main brand del comparto. Le aziende produttrici, infatti, si sono date da fare per offrire alla clientela novità di prodotto decisamente originali, colorate e dal design particolare, ma anche realizzate con materiali tecnologicamente più avanzati o green oriented. Flo, per esempio, ha puntato sul mondo del colorato lanciando, in affiancamento alla linea di alta gamma Bicolor, la linea base Colorè, composta da piatti e bicchieri in tante diverse tonalità (dal giallo al verde, dal turchese al fucsia) particolarmente resistenti. Anche Huhtamaki, col marchio Bibo, ha lavorato sul versante del colore e dell’innovazione tecnologica, presentando la nuova gamma SuperParty Nero, che abbina all’alta qualità l’armonia nelle forme. Colore e design sono, invece, le prerogative delle nuove soluzioni Ilip, a partire dalla linea Mirò, un assortimento premium di 64 referenze (dai piatti ai bicchieri) disponibile in 8 colori diversi, dal particolare design asimmetrico. Sempre il design è alla base delle nuove linee Gold Plast, dalla gamma di piatti Nice a base quadrata sino alla serie Design caffè e cappuccio, le tazzine monouso dall’estetica particolarmente curata. Fabbrica Pinze Schio, invece, si è concentrata soprattutto sullo sviluppo di prodotti per il settore Horeca: oltre al completamento della linea dedicata alle gelaterie, ha immesso sul mercato una nuova linea per il banqueting.

Le strategie comunicative

Una comunicazione al cliente che parte innanzitutto dalle iniziative sul punto vendita, per arrivare alle campagne sui media classici (come la stampa di settore) e sui new media: sono queste le principali azioni commerciali portate avanti dai brand del comparto. Partiamo dalle operazioni in store che, come accennato, sono quelle più coltivate: per esempio, per supportare il rivenditore nel sell out del prodotto, alcuni operatori stanno aumentando la propria presenza in affiancamento al rivenditore, per supportarlo sia nelle operazioni di merchandising – atte a dare il maggior rilievo possibile alle gamme in esposizione - che nella attività legate alla comunicazione pop, fornendo adeguati strumenti per informare l’utenza sulle prerogative delle varie linee assortimentali disposable. Non mancano, infine, anche le operazioni su internet, fra cui segnaliamo quella di Fabbriche Pinze Schio “Per la linea Ecozema – rileva Armido Marana, general manager dell’azienda - ci siamo dedicati quasi esclusivamente alla comunicazione via web e allo sviluppo dei social networks, poiché riteniamo che il potenziale consumatore dei nostri prodotti sia piuttosto interessato a conoscerne le caratteristiche, e il mezzo migliore, a questo fine, è sicuramente la rete”.