I consumatori italiani, sempre più consapevoli dell’importanza della prevenzione e del valore della salute, dimostrano un crescente interesse verso gli alimenti funzionali, in particolare i probiotici. La redazione di Distribuzione Moderna ha chiesto a Mauro Bonati, general manager di Yakult Italia, di tracciare un quadro sintetico delle caratteristiche e degli obiettivi di un’impresa presente nel nostro mercato da pochi mesi e specializzata nella produzione di probiotici.

Quali sono i pilastri sui quali si basa la vostra azienda, che può vantare oltre 70 anni di attività?

Innanzitutto è importante sottolineare che Yakult nasce dalla scienza. Nelle nostre attività la ricerca - che costituisce anche una delle quattro divisioni dell’azienda - ricopre un ruolo fondamentale sia perché è la modalità utilizzata per sviluppare il prodotto sia perché rappresenta il valore chiave che è stato conservato nel corso del tempo. Basti pensare che Yakult ha circa 250 persone occupate in due centri di ricerca, uno in Giappone e uno in Belgio. L’esperienza, che proviene da oltre settanta anni di attività, la specializzazione nei prodotti probiotici e la leadership mondiale del comparto costituiscono gli altri pilastri dell’azienda. A questi elementi aggiungiamo la straordinaria qualità del prodotto, in termini di benefici per chi lo beve - dimostrati da numerosi dossier scientifici - e del processo produttivo che prevede una fermentazione naturale di sette giorni del LcS, senza alcuna accelerazione indotta. Un processo tecnologicamente avanzato ma realizzato in modo totalmente naturale. Un discorso a parte invece va fatto per la filosofia dell’azienda, che riprende quella del dottor Minoru Shirota. Tre sono i principi: un intestino sano porta a una vita piú lunga e piú sana; la medicina e l’alimentazione preventiva sono fondamentali per il nostro benessere; contribuire alla salute e al benessere delle persone nel mondo.

In quali altri paesi siete presenti?
La nostra azienda è presente in 28 paesi. Siamo i leader in parte degli stati dell’Asia, in Sud America e in Olanda.

Prevedete di espandervi in altri stati?
Già da qualche anno Yakult ha avviato delle analisi e degli studi per espandersi in altre nazioni.

L’approdo di Yakult in Italia è molto recente. Quali motivazioni vi hanno spinto a entrare ora nel nostro mercato?
Riteniamo che l’Italia abbia interessanti margini di sviluppo per la nostra attività, considerando che la popolazione sta mostrando un crescente interesse verso un’alimentazione sana e naturale, in cui rientrano a pieno titolo anche i probiotici. L’Italia rappresenta il primo paese mediterraneo in cui è approdata la nostra azienda.

Gli obiettivi raggiunti fino ad oggi hanno soddisfatto le vostre aspettative iniziali?
In realtà è un po’ presto per tracciare dei bilanci. E’ chiaro che all’inizio quello che a noi interessava era di portare il prodotto sugli scaffali dei punti vendita per farlo conoscere e provare ai consumatori. Ad oggi questi obiettivi sono stati raggiunti e abbiamo ricevuto feed-back positivi. Ci riteniamo quindi soddisfatti.

Considerando che in Giappone Yakult è presente anche con prodotti farmaceutici e cosmetici, pensate di inserire anche nel mercato italiano referenze di queste divisioni?

Per il momento le nostre azioni sono volte allo sviluppo del business dei probiotici.

Il vostro arrivo in Italia è stato accompagnato da un’intensa campagna pubblicitaria. Su quali media avete investito maggiormente?
Televisione, affissioni e carta stampata, principalmente quotidiani.

Quali sono i vostri rapporti con la gdo? Avete instaurato particolari collaborazioni con alcune catene per lanciare sul mercato il vostro prodotto?
Direi che non si può parlare di collaborazioni particolari. In linea generale siamo e saremo presenti nelle principali catene distributive. Per quanto riguarda i rapporti con i retailer noi puntiamo molto sulle shop demonstration all’interno dei punti vendita.

Quali sono gli obiettivi che volete raggiungere nell’anno in corso in termini di vendite a valore e a volume?

Noi abbiamo un piano a tre anni e in termini di vendite a volume puntiamo a raggiungere quota 7,5 milioni di confezioni su base annua.