Quello dello smaltimento rifiuti è oggi uno dei temi più delicati nella gestione aziendale, viste anche le rigide normative che prevedono responsabilità penali in capo agli amministratori. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Maria Chirico, amministratore delegato di Waste Italia, azienda che opera nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti in Gdo e Gds, offrendo servizi personalizzati.

Cosa prevede la normativa attualmente in vigore sullo smaltimento dei rifiuti in Grande Distribuzione?

La GD è soggetta a tutti gli aspetti generali della normativa in tema di rifiuti, il cui principale riferimento è il cosiddetto “Codice Ambientale” (Dlgs. 152/2006) . In quanto “produttore” di rifiuto ogni azienda mantiene la responsabilità per il corretto recupero o smaltimento dei rifiuti da essa prodotti. Il produttore assolve parte dei propri obblighi con il conferimento dei rifiuti a soggetti terzi, aziende, dotati delle idonee autorizzazioni, cioè di mezzi autorizzati al trasporto di rifiuti e di impianti autorizzati al trattamento dello specifico rifiuto. Solo in parte perché, oltre all’osservanza di una serie di disposizioni in tema di trattamento del rifiuto e procedure amministrative correlate (es formulari e registri), va sempre sottolineato che la responsabilità del produttore non si esaurisce nel momento dell’affido a terzi autorizzati, quindi nel momento in cui il rifiuto viene da questi prelevato, ma permane una responsabilità, seppur attenuata, circa il corretto smaltimento o recupero finale del rifiuto stesso. Il produttore deve quindi sempre accertarsi, tramite la documentazione che accompagna il rifiuto, del buon esito del trasporto verso l’impianto di smaltimento finale tramite la cosiddetta “quarta copia” del formulario, che rappresenta il documento che chiude il ciclo di gestione del singolo rifiuto.

Quali sono gli aspetti della filiera da controllare?e in che modo?
Il tema è importante perché, in aggiunta agli obblighi di cui sopra, si è ormai consolidata una tendenza che pone a carico del “produttore” anche le verifiche necessarie sull’intero ciclo di gestione dei rifiuti affidati a terzi. E’ quindi importante che l’azienda cliente sia a conoscenza di chi saranno i soggetti che, in sequenza, si prenderanno carico dei necessari trattamenti sino al soggetto che ne curerà il recupero o lo smaltimento finale. E deve trattarsi non di una mera conoscenza ma di una verifica delle necessarie autorizzazioni previste per legge in capo a tutti i soggetti coinvolti.  Il controllo delle filiere è quindi importante, come lo è però la sicurezza della corretta scelta della filiera in base alla tipologia del rifiuto. La “caratterizzazione” del rifiuto (cioè il definire esattamente di quale rifiuto si tratta in base alla classificazioni europea, ovvero il codice CER) è il primo onere posto dalla legge a carico del “produttore”. Mentre questa risulta abbastanza agevole rispetto ai normali rifiuti prodotti dalla GD (essendo fondamentalmente rifiuti non pericolosi come carta, plastiche, imballaggi misti, etc.), più attenzione deve essere posta alla perfetta corrispondenza del rifiuto rispetto all’ ”etichetta” che a questo rifiuto è stato data, pena l’inadeguatezza, anche normativa, della filiera prescelta. Per essere chiari se il produttore conferisce alla filiera del rifiuto organico un rifiuto che presenta, per esempio, presenza di materiali da imballo, potrebbe esserci anzitutto una situazione di non corretta caratterizzazione e successivamente addirittura di mancanza totale o parziale di autorizzazioni al ricevimento di tale materiale per gli impianti di destino solitamente usati. Su questi aspetti occorre quindi fare moltissima attenzione anche se, ce ne rendiamo conto, non rappresentano certo il “core business” delle aziende della GD.
Per aiutare il cliente anche in tal senso, Waste Italia ha creato Waste Way Project : un nuovo modo di operare che grazie ai meccanismi di controllo e tracciabilità dei flussi dei rifiuti gestiti lungo tutte le filiere, dalla raccolta al recupero e smaltimento, propone un modello di eccellenza e trasparenza per la sicura gestione dei propri rifiuti.

Come svolgete l’attività di smaltimento rifiuti?

Waste Italia opera su tutto il territorio nazionale avvalendosi, dove necessario, di partner qualificati grazie al sistema “Waste Way Project” il quale prevede fasi di qualifica e di audit di controllo periodici degli standard concordati con il cliente. Tutte le attività poi sono gestite da un Customer Service dedicato che rileva le richieste dei singoli punti vendita programmando l’attività logistica su tutto il territorio nazionale ed attivando un sistema di reportistica che permette di monitorare le performances di gestione attraverso specifici KPI utilizzati al fine di evidenziare la riduzione del numero di traporti, migliorare la selezione dei materiali recuperabili e utilizzare le attrezzature più idonee per ridurre i costi di gestione. Questi obiettivi sono efficacemente perseguibili quando possiamo operare nell’ambito di collaborazioni di lungo periodo, grazie alle quali possiamo attivare attraverso gruppi di lavoro comuni, superando la semplice relazione cliente-fornitore.
Waste Italia è l’unico operatore in grado di coprire l’intera filiera di trattamento e lavorazione dei rifiuti non pericolosi, garantendo sempre soluzioni di smaltimento attraverso impianti di proprietà e quindi il massimo delle garanzie di continuità e tracciabilità.

Quali sono oggi a livello burocratico le principali difficoltà che incontrate nello svolgimento del vostro lavoro?
Gli adempimenti burocratici in materia di rifiuti sono caratterizzati da un quadro normativo molto articolato, con non pochi elementi di complessità, anche dovuti alla necessità di coordinare disposizioni normative in continua evoluzione e dalla pluralità di soggetti ed enti locali che hanno il potere di emanare norme e regolamenti in materia.
Offrire alla GD un servizio su scala nazionale rende ancor più importante l’essere in grado di affiancare il cliente nel controllo delle autorizzazioni di tutti gli operatori coinvolti sul territorio, trasportatori e impianti, nel gestire i i documenti di trasporto dei rifiuti e, esigenza più recente, nell’affrontare quanto previsto dal Sistema  Sistri in caso di smaltimenti di rifiuti pericolosi. L’esigenza dei Clienti di conoscere l’intero percorso dei rifiuti ha reso necessario attivare procedure, già previste nel Waste Way Project, che prevedono una costante attività di verifica e controllo delle filiere utilizzate, attività resa ancor più critica dalla forte disomogeneità delle soluzioni di trasporto e trattamento disponibili nelle diverse regioni o addirittura provincie Italiane.  

Ci sono novità relative alla gestione dei rifiuti delle aziende della GDO?
Anzitutto, il sistema Sistri, a partire dal prossimo marzo 2014 sarà esteso anche a tutti i “produttori iniziali” di rifiuti pericolosi. Anche le aziende della GD dovranno operare direttamente su SISTRI per poter richiedere un servizio di ritiro e smaltimento di questo tipo di rifiuti. Gli adempimenti richiesti alle aziende della GD dovrebbero già da queste essere stati eseguiti, Waste Italia è comunque pronta a supportare quelle aziende che per qualsiasi motivo ne avessero necessità anche su questo tema.     
Per le insegne caratterizzate da molteplici insediamenti di piccole dimensioni, stiamo introducendo innovazioni nella logistica che rendono sostenibile la raccolta e il recupero degli imballaggi presso i CEDI.
Waste Italia ha inoltre organizzato un sistema di gestione dei rifiuti organici (alimentari) derivanti dai reparti Ortofrutta e Prodotti Grande Consumo, che permette l’invio a recupero utilizzando un sistema di raccolta ottimizzato dal punto di vista logistico con frequenza di raccolta che evita il crearsi di quei disagi strettamente legati alla natura stessa del rifiuto quali il generarsi di cattivi odori e percolamenti.
Stiamo infine operando a stretto contatto con alcuni clienti per creare nuove filiere, che possano in particolar modo migliorare il risultato di rifiuti avviati a riciclo e nello stesso tempo ritornare sotto forma di mps (materie prime secondarie) presso lo stesso produttore di rifiuti, creando quindi cicli virtuosi che puntano a raggiungere l’obbiettivo “zero rifiuti” .