L´espansione, l´internazionalizzazione e diverse acquisizioni di rilievo hanno fatto di Fercam, azienda tutt’oggi a conduzione familiare, un operatore logistico a 360 gradi che può contare su numerose filiali in Italia e in tutta Europa e a cui si aggiunge una fitta rete di partner a livello mondiale. Walter Mitterer, Direttore Sales e Marketing, ci spiega quali sono i punti di forza di quest'azienda fondata a Bolzano e che ha come interlocutore primario la grande distribuzione.

Quanto pesa la gdo sul vostro fatturato 2011?

Il nostro fatturato previsionale di fine anno sarà di circa 450 milioni di euro, composto da vari servizi sia di logistica che di trasporto marittimo e aereo e di distribuzione nazionale e internazionale. La gran parte del fatturato che realizziamo per la grande distribuzione si trova all’interno della divisione relativa alla distribuzione nazionale, di cui rappresenta 1/3.

Fercam offre soltanto servizi logistici per la distribuzione o serve anche l’industria? Se sì di che tipo?

Serviamo anche l’industria anzi, per essere più precisi tutti i tipi di industria, sia quella alimentare che quella non food: nella prima abbiamo, ovviamente, grandi clienti della grande distribuzione.

Qual è il vostro punto di forza come azienda rispetto ai competitor?

Uno dei nostri principali punti di forza è proprio la grande distribuzione. Negli anni passati abbiamo fatto anche molta comunicazione verso la gdo, ad esempio attraverso alcune riviste del settore, come la vostra. La grande distribuzione è il nostro principale mercato, sia in Italia che in Europa.

Che tipo di problematiche riscontrate nel servizio alle aziende del largo consumo?

Abbiamo cercato di differenziarci dai competitor nella standardizzazione del servizio, ossia abbiamo messo in pista a livello nazionale un sistema di consegna di tutte le merci paragonabile all’orario di una rete ferroviaria, con tempistiche molto precise per coprire tutto il territorio nazionale. Con questo sistema oggi siamo in grado di fornire tutta la rete di distribuzione nel giro di 24 ore, massimo 48. Quella che riscontriamo è un po’ la problematica tradizionale della gdo: le finestre di consegna, cioè le grandi attese per consegnare le merci.

A proposito del rincaro dei carburanti, ci sono state delle ripercussioni, magari con gli altri operatori della filiera?

I prezzi li abbiamo lasciati invariati; quello che cambia è l’incidenza del full che poi va ribaltato al cliente finale, ossia al consumatore.

State pensando a delle soluzioni alternative, per questo problema?


Siamo riusciti a inserire in tutti i nostri accordi con i clienti, non solo della grande distribuzione. la voce ‘Full charge’ che è molto trasparente verso il cliente. Essa calcola la reale incidenza dell’eventuale aumento del gasolio, tenendo conto però anche di eventuali cali. Si tratta, del resto, di una variabile di costo talmente forte e imprevedibile che è impensabile escluderla o stipulare accordi con i nostri clienti a lunga scadenza senza prenderla in considerazione.

Che progetti e obiettivi avete per il 2012?

Punteremo molto sulla qualità dei servizi, dal momento che abbiamo fatto dei grossi investimenti, soprattutto per quanto riguarda la grande distribuzione. Investimenti che hanno comportato grandi costi che cercheremo di ammortizzare attraverso il sistema di qualità, con cui puntiamo ad aumentare i nostri volumi.

Continuerete a concentrarvi sul food o prevedete investimenti anche in altri settori?

A livello di distribuzione non facciamo differenza tra food e non food: abbiamo, infatti, un mix di clienti anche se il settore è sempre paragonabile dal punto di vista dell’operatore che fornisce il servizio.