Agli inizi degli anni ’90 Chiquita ha preso pubblicamente l’impegno di perseguire e consolidare un modello di business sostenibile a lungo termine affidandosi alla rigorosità degli standard internazionali misurabili in campo ambientale e sociale. Oggi, il lavoro e l’impegno dell’azienda nel campo della responsabilità d’impresa continuano a essere portati avanti: abbiamo chiesto a Luciana Luciani, Responsabile della Comunicazione di Chiquita Italia di spiegarci in che modo.

Perché in un momento così complesso e delicato, un’azienda dovrebbe investire nella sostenibilità ambientale e nella responsabilità sociale?

Il valore di una impresa si misura non solo sulla base dei risultati economici e finanziari  ma anche su elementi intangibili che contribuiscono ad alimentarne il rapporto di fiducia con i consumatori. In tal senso, è proprio nei momenti di crisi che gli investimenti in programmi di responsabilità d’impresa per la loro ricaduta positiva sull’immagine della marca e sulla sua reputazione, si  trasformano in punti di forza per l’affermazione della leadership e in vantaggi per la competizione.

Cosa vuol dire precisamente per Chiquita Responsabilità d’Impresa?

Sono diversi gli ambiti di intervento del nostro programma di RSI: si va dalla applicazione di tecniche produttive allineate ai principi di agricoltura sostenibile, al miglioramento delle condizioni di lavoro dei nostri dipendenti, fino al sostegno per lo sviluppo delle comunità locali e la salvaguardia degli habitat naturali. Per ognuna di queste aree abbiamo dato vita a collaborazioni con partner qualificati come Rainforest Alliance, OnG Internazionali, SAI, Ministeri dell’educazione e dell’ambiente dei paesi dove operiamo, le catene distributive Migros e REWE, il MIT di Boston ed altri.

Com’è nata la collaborazione con Rainforest Alliance?

Le partnership sono da sempre un pilastro fondamentale del nostro programma di Responsabilità Sociale d’Impresa. La collaborazione con Rainforest Alliance è nata agli inizi degli anni’90 in Costa Rica, quando decidemmo di aderire allo standard di agricoltura sostenibile definito dalla ONG, avviando un programma di sperimentazione nelle nostre piantagioni di banane.  Due anni dopo, la certificazione Rainforest Alliance venne concessa ad una divisione produttiva in Costa Rica e successivamente venne estesa a tutte le aziende agricole in America Latina completando il programma di certificazione nel 2000.
Chiquita è stata la prima multinazionale ad aderire a questo progetto, che ha inciso profondamente su quel processo di innovazione che oggi si traduce in un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per i nostri dipendenti e le loro famiglie e un utilizzo razionalizzato delle risorse naturali dei paesi nei quali sono localizzate le nostre attività produttive.

Il modello di business sostenibile che portate avanti dall’inizio degli anni Novanta funziona?che ritorni avete avuto in termini economici?

Sono concreti e misurabili i vantaggi del nostro modello di business sostenibile. Solo per citare alcuni numeri, grazie alla applicazione dello standard di Rainforest Alliance, siamo in grado di riciclare oggi circa 3000 tonnellate di plastica ogni anno, mentre l’introduzione di un efficiente sistema di gestione idrica nei nostri impianti di confezionamento ci consente un risparmio annuale di 30 milioni di litri d’acqua. Inoltre, gli accordi sottoscritti con importanti organizzazioni sindacali come COLSIBA (Coordinadora de Sindicatos Bananeros) e IUF (International Union of Foodworkers) hanno influito positivamente sui rapporti con i nostri dipendenti, con soddisfazione per entrambe le parti.

Gli effetti positivi del nostro programma di responsabilità si sono manifestati anche nel miglioramento delle relazioni con gli interlocutori istituzionali di rilievo consentendoci di costruire con loro partnership basate sulla fiducia e la collaborazione.

Quali sono i progetti di Chiquita per il 2012?

Per i prossimi anni l’impegno è quello di proseguire sulla strada del miglioramento continuo quindi sosterremo gli investimenti necessari a mantenere le certificazioni Sa8000, Rainforest Alliance e GlobalGap sulla totalità dei nostri siti produttivi in America Latina,  e ad estenderle ulteriormente anche ai produttori indipendenti dai quali ci riforniamo. Prevediamo inoltre di intensificare gli sforzi per la riduzione delle emissioni di Co2 lungo la catena della fornitura e di conseguire l’obiettivo del meno 20% entro il 2015 offrendo il nostro contributo al raggiungimento dello stesso obiettivo su scala globale fissato dall’ONU per il Millennio. Per riuscirci stiamo collaborando con il Massachussets Institute of Technology (MIT) di Boston.