Per ottimizzare i processi gestionali della propria catena, Iper ha scelto di sostituire alla tradizionale trattazione della relazione con i fornitori basata su modalità prevalentemente manuali con una moderna soluzione di integrazione B2B, nella fattispecie quella proposta da Crossgate. Abbiamo chiesto a Valerio Cortese, direzione sistemi informativi del Gruppo, il perché di questa scelta.

Signor Cortese, come mai Iper ha deciso di affidarsi alle soluzioni di integrazione B2B?
Per spiegare perché abbiamo optato per questo tipo di soluzione, mi permetta d fare prima una premessa. La nostra è una realtà aziendale che si qualifica per una grandissimia varietà assortimentale: il nostro catalogo ha in linea circa 500.000 referenze attive e tratta attorno al milione di fatture passive per circa 5.000 fornitori. Questi numeri, come è facile intuire, hanno un impatto importante nella trattazione della relazione con i fornitori stessi: essendo molti, va da sé che la mole di dati da elaborare e verificare sia estremamente vasta e complessa. Aggiungo, peraltro, che abbiamo a che fare tanto con fornitori del mondo sia food che non food, tanto nazionali quanto internazionali. Di qui la necessità di cercare soluzioni che consentissero di ottimizzare dei processi per loro natura piuttosto articolati.

Avete cercato, cioè, di gestire in maniera più snella questa complessità…
Esatto: ci siamo messi alla ricerca di soluzioni di integrazione B2B che ci consentissero di migliorare i processi gestionali per lavorare in maniera più efficiente e rapida. Al giorno d’oggi, infatti, è impensabile per una realtà come la nostra, pensare, per esempio, di gestire il trattamento delle fatture con modalità di registrazione esclusivamente manuale. Si è reso necessario, cioè, passare da questa tipologia di approccio più classica (e applicata in autonomia in tutte le nostri sedi operative) ad una gestione accentrata e automatizzata.

Quali sono stati i vantaggi di questo cambiamento?
In primo luogo, è stato possibile determinare in maniera più puntuale costi e prestazioni delle nostre attività. In secondo luogo siamo riusciti a rendere il lavoro più fluido: il trattamento elettronico in B2B consente di ridurre considerevolmente i passaggi operativi richiesti dal trattamento tramite documenti cartecei.

Il passaggio dalla trattazione manuale a quella elettronica è stato indolore?

L’applicazione del modello B2B ha certo incontrato qualche difficoltà oggettiva: superato lo scoglio dei primi 200 grandi fornitori, tecnologicamente preparati al cambiamento, abbiamo dovuto fare i conti anche con i tanti fornitori meno preparati dal punti di vista tecnologico. La maggior parte della realtà produttive italiane, infatti, ha tempi e modi di reazione diversi in tema di nuove tecnologie. Ciò ha reso senz’altro più complessa l’operazione, soprattutto (come già evidenziato) vista la quantità dei nostri fornitori, per ciascuno dei quali è necessario fare delle verifiche puntuali. Ad oggi, nonostante il notevole impegno che l’adeguamento tecnologico ha richiesto, posso affermare che le soluzioni di integrazione B2B sono un vero e proprio fattore di business per l’azienda.