Un crescente impegno in tecnologia e innovazione e una filosofia di lavoro che si basa sulla trasparenza e sul dialogo. Questa è la ricetta vincente di Inalpi, nota azienda piemontese operante nel settore lattiero-caseario che in un momento di forte stagnazione dell’economia e dei consumi ha chiuso l’anno con il segno più. Ne abbiamo parlato con Ambrogio Invernizzi, Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’azienda.

Come si è concluso l’anno per Inalpi?

L’azienda ha chiuso il 2011 in positivo: abbiamo infatti registrato un importante incremento del fatturato, che è passato da 69 milioni a 115 e sono aumentate anche le nostre quote di mercato Nielsen. In un momento di crisi economica come questo non ci si può, dunque, assolutamente lamentare dei risultati raggiunti lo scorso anno.
 
Quanto ha inciso la torre di sprayatura latte, inaugurata poco più di un anno fa, sul fatturato?

Buona parte dell’incremento ottenuto è dovuto proprio alla torre, che oggi pesa per 45 milioni di euro su un fatturato complessivo di 115.

Come nasce l’iniziativa “porte aperte ai consumatori”?

Il progetto fa parte di una nostra filosofia di lavoro. Così come abbiamo con gli agricoltori un accordo di prezzo trasparente basato sui loro costi di produzione, lo stesso vale per i consumatori: vogliamo creare, infatti, un dialogo aperto spiegando loro come lavoriamo e come pensiamo sia necessario operare per ottenere un prodotto sicuro e di alta qualità, basandoci anche sulle loro esigenze e richieste. E’ per questo che facciamo molta comunicazione anche su internet: siamo presenti attivamente su Facebook proprio per mantenere un dialogo vivo con i consumatori, per prendere spunto da loro e ascoltare le critiche.

Nell’ottica di sostenere la ricerca universitaria italiana nel settore lattiero-caseario, Inalpi ha avviato un progetto di collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza. In quali attività e finalità si concretizza?

Si tratta di un progetto nato dall’esigenza di studiare un sistema chiaro e trasparente per l’indicizzazione del prezzo del latte. Il risultato è rappresentato da una formula che, sulla base di una serie di quotazioni nazionali/mondiali di diverse derrate agricole, calcola il prezzo che dobbiamo pagare agli agricoltori ogni mese.

Quali sono i vostri obiettivi per il 2012?

Realizzare nuovi investimenti in comunicazione per aumentare le quote sul nostro marchio, cercando di trasmettere il più possibile i concetti di qualità e sicurezza e incrementare la presenza nella distribuzione. Per quel che riguarda l’estero, inoltre, stiamo esaminando di entrare in quota minoritaria in Francia.