Birra Forst, fondata nel 1857 da due imprenditori meranesi che ebbero la felice intuizione di individuare la zona perfetta per questo tipo di produzione, oggi si rinnova. La nuova sala cottura si rivela un investimento fondamentale: moderne tecnologie al servizio di metodologie tradizionali sono utilizzate dai mastri birrai per guidare e controllare tutte le fasi di processo. Abbiamo chiesto a Margherita Fuchs Von Mannstein, AD Birra Forst, di illustrarci le motivazioni che hanno spinto l’azienda a investire in questo progetto e di raccontarci un po’ di numeri e previsioni.

L’inaugurazione di una nuova sala di cottura segna un momento importante per Forst: quali obiettivi si è posta l’azienda a breve e medio termine anche a seguito di questo importante investimento?

Tutti gli investimenti che la Forst ha fatto nel corso dei suoi 150 anni di storia, hanno l’ obiettivo di investire nella qualità delle nostre birre. Vogliamo proseguire il lavoro fatto sino ad oggi, ovvero aumentare la nostra quota in fusto, aiutando in questo modo anche la tutela dell’ambiente. E in questo la nuova struttura fornisce un contributo indispensabile, dato che ci permetterà di ridurre i costi dell’energia e di recuperare le emissioni termiche riutilizzando il vapore nuovamente durante il processo di cottura del mosto

Quali motivazioni hanno portato alla creazione di una nuova sala di cottura?

Dopo 40 anni di servizio e più di 25 milioni di hl prodotti, la precedente sala di cottura è stata messa fuori servizio. Le motivazioni di questo cambiamento si trovano nella volontà di modernizzare la tecnica impiantistica, ridurre il consumo di energia primaria, garantire la qualità del prodotto, faciliare la manutenzione.

Al momento a quanto ammonta la produzione e il fatturato di Forst?

FORST è un’azienda che fattura oltre 90 milioni di euro (2010) e produce ca. 700.000 ettolitri di birra all’anno. Con la nuova sala di cottura la produzione potrà raggiungere anche fino a 900.000 ettolitri.

Com’è suddivisa la produzione nei diversi canali di vendita?

Puntando molto sui contenitori a rendere, in special modo sul fusto, la distribuzione dei nostri prodotti avviene per il 75% sul canale Horeca e per il 25% in GDO. La strategia commerciale di FORST in GDO viene caratterizzata da una chiara politica qualitativa, non ci vogliamo fare risucchiare nella dura lotta dei prezzi, ma posizionare le nostre birre come prodotto di altissima qualità.

Quali sono le referenze più performanti e più strategiche?

La produzione di FORST è attualmente suddivisa in maniera equa (50%) tra il fusto, con la Kronen come prodotto di punta, e bottiglia, di cui il 50% della produzione nazionale e l’80% di quella locale, sono Vuoto A Rendere.
Offriamo oggi 7 tipologie di birra (Luxus Light, V.I.P. Pils, 1857, Premium, Kronen, Sixtus, Heller Bock)  a cui si aggiunge la birra di Natale, disponibile solo nel periodo natalizio.

Sul fronte della comunicazione e del marketing quali iniziative avete avviato?

Siamo presenti anche quest’anno in televisione, sulla stampa specializzata e sul web. Vogliamo comunicare che FORST è l’eccellenza della birra, proprio perché viene prodotta con le migliori materie prime in un luogo di montagna dove si respira ancora aria pura e la natura è incontaminata. Abbiamo in progetto anche di organizzare corsi di formazione incentrati sull’abbinamento delle nostre specialità birrarie con i cibi, specialmente le tipiche prelibatezze tirolesi.