Quella del biologico è ancora una nicchia di consumo, il 7% in Gdo, ma le mamme italiane non hanno dubbi, per i loro piccoli l’uovo così dev’essere. E per agevolare la tendenza Federico Lionello, direttore commerciale e marketing di Eurovo, un big continentale (ha 10 milioni di galline che depongono altrettante uova ogni giorno), ha ideato “Le Naturelle Kids”, in confezione da due, quattro o sei, presentate da Mickey Mouse, il Topolino Disney che avrà il compito di far venire l’acquolina in bocca anche ai bimbi più inappetenti. Display per i punti vendita e campagna di comunicazione sono pronti per sostenere le vendite del nuovo prodotto il cui arrivo sugli scaffali dei supermercati è programmato per l’inizio del 2012. In rampa di lancio c’è però anche Eggy, una mousse ottenuta da sei uova fresche pastorizzate contenuta in una bomboletta spray per la preparazione facile e veloce di frittate, crepe o impanature. Eurovo, 300 milioni di fatturato come gruppo (17 i suoi stabilimenti in Europa) è un vero leader nel segmento degli ovoprodotti ad altissimo contenuto di servizio per il consumo domestico, l’industria, la produzione artigianale e il canale fuori casa.

Secondo recentissime rilevazioni di mercato i consumi di uova nel canale Gdo sono aumentati in seguito alla crisi economica che spinge i nuclei familiari a ridurre le spese alimentari fuori casa. Insomma, si preferisce preparare a casa torte e pasta all’uovo limitando cene al ristorante e acquisti in pasticceria. Risulta anche a lei?

Sì, lo confermo. Registriamo questa tendenza già da qualche anno e l’attribuiamo proprio alla crisi oltre che al riscoperto piacere della preparazione in casa di pasta all’uovo e torte. Per un motivo e per l’altro la domanda in Gdo è esplosa.

Sugli scaffali di alcuni supermercati qualche ovoprodotto c’è da tempo. Secondo lei c’è spazio per l’inserimento di altri proposte ora riservate al mercato professionale?

Chi prepara a casa pasta e torte preferisce l’uovo fresco che vuole spaccare sulla farina come vedeva fare dalla mamma o dalla nonna. Credo sia difficile rinunciare a quel piacere. Tuttavia gli ovoprodotti in Gdo stanno muovendo bene i primi passi per altre occasioni di consumo. Quelli già presenti sono sostanzialmente brik di albume per diete molto ricche di proteine, tipiche di chi pratica body building o si dedica a un fitness intenso. Con il nostro Eggy cominceremo a stimolare una domanda di ovoprodotti più vicini a quelli dedicati appunto al segmento professionale e richiesti non solo da ristoranti e pasticcerie ma anche da gastronomie e gelaterie.

Molte insegne della Gdo preparano in propri laboratori, e talvolta negli stessi punti vendita, pasta fresca e prodotti da forno: sono vostre clienti da questo punto di vista?

Lo sono eccome, in tutti quei laboratori e centri di cottura i nostro ovoprodotti vanno alla grande.

Come si è evoluto il fenomeno private label nel segmento presidiato da Eurovo?

Alla stregua degli altri segmenti di consumo. Direi che tutte le insegne offrono attualmente uova con proprio marchio. Noi le forniamo a Coop, Crai, Esselunga, Selex, Sisa e Sun. Sugli scaffali quelle uova si trovano accanto alle confezioni con i nostri marchi, come Le naturelle,

Come vi approvvigionate di una materia prima così delicata? E come consegnate la merce?

Disponiamo di una flotta formata da 150 mezzi tra camion per la trazione primaria e veicoli leggeri per la consegna sui punti vendita. Abbiamo deciso di privilegiare questa formula rispetto all’outsourcing logistico perché siamo convinti che ci consenta di presidiare meglio tutta la supply chain. Si tenga presente che essa comprende anche la consegna agli allevamenti dei pulcini e dei mangimi da noi stessi elaborati.

Siete molto presenti anche all’estero: vuole dirci che analogie e differenze nota rispetto alla situazione italiana per quanto riguarda domanda e consumi di uova?

Le differenze sono enormi. In alcuni paesi sono ancora preferite le uova da galline allevate in gabbia, in altri si è diffusa la domanda per quelle biologiche in Italia ancora limitato. Ciò nonostante nel nostro Paese prevale la richiesta per uova deposte da galline allevate a terra.

Tornando in Italia, quante uova vi si consumano in un anno?

Si tenga forte. Il numero è alto: 13 miliardi, metà delle quali sono assorbite dall’industria alimentare. Le altre si spaccano fresche.