Il gruppo birraio ha chiuso l’esercizio 2009 con un fatturato netto di 59,9 miliardi di corone danesi, in lieve calo (-1%) rispetto al precedente esercizio.

Le ristrutturazioni e il taglio dei costi operati soprattutto sui mercati maturi dell’Europa Occidentale hanno comunque consentito alla multinazionale danese di guadagnare in redditività. Il margine operativo ha raggiunto i 9,4 miliardi di corone contro gli 8 del 2008, portandosi ora al 15,8% del giro d’affari. Il profitto consolidato è balzato a 4,2 miliardi contro i 3,2 dell’anno precedente.

Mentre i mercati asiatici sono stati meno colpiti dalla crisi, l’impatto sui mercati europei è stato più significativo. I volumi commercializzati da Carlsberg sono infatti riusciti ad aumentare del 4% nell’area asiatica, mentre sono diminuiti sia nell’Europa Occidentale che nell’Europa dell’Est.

Carlsberg ha guadagnato quote di mercato nella maggior parte dei mercati dell’Europa Orientale, soprattutto Ucraina e Russia, e in Asia, mentre ha sostanzialmente mantenuto le proprie quote di mercato in Europa occidentale. Nel 2009 l’Europa dell’Est è diventata la principale area geografica per il gruppo in termini di volume (44% del totale), mentre l’Europa Occidentale è scesa al secondo posto (43%) e l’Asia è salita al 13%.