Con quasi un miliardo di debiti, il più noto distributore di film a noleggio del mondo ha deciso di aggrapparsi al Chapter 11, la legge Usa che disciplina la bancarotta.

La crisi di Blockbuster inizia con la tv via cavo e prosegue con l’avvento di internet e con il dilagare di negozi virtuali, come iTunes e Amazon, dove è possibile scaricare film, anche solo in affitto. Recentemente anche le major del cinema hanno deciso di sfruttare il concetto di vendita virtuale e on demand dei film, per rientrare dalle perdite dovute alla crisi delle sale cinematografiche.

La conseguenza di questo nuovo trend di mercato segna l’inizio della crisi economica di Blockbuster, che dal 2004 ha accumulato quasi un miliardo di debiti, decidendo così di aggrapparsi al Chapter 11, la legge che disciplina la bancarotta. Annuncio, questo, che ha fatto sprofondare le azioni del gruppo del 30%.

Il gruppo ha inoltre deciso di attuare tagli da 200 milioni di dollari e procedere alla chiusura di 800 punti vendita nel mondo. Ma soprattutto ha deciso di sviluppare una rete di chioschi - sono già più di 2.000 - nei centri commerciali, dove poter prelevare, come da un bancomat, dvd per un giorno al costo di 1 dollaro.