Mercatone Uno ha annunciato ieri la sottoscrizione di un accordo con un pool di banche nazionali e locali, finalizzato al risanamento dell’indebitamento finanziario e quindi al rilancio del Gruppo attraverso il restyling dei punti vendita, già iniziato nel 2013.


Dichiara il presidente del consiglio di amministrazione, Alessandro Servadei: “L’accordo con le banche è per noi il punto di ripartenza di un progetto ambizioso di riorganizzazione. Per il raggiungimento dell’accordo, il nostro ringraziamento va rivolto non solo alle banche, ma anche al team di management e ai dipendenti, che costituiscono la vera risorsa del gruppo, e alle Istituzioni, regionali e nazionali, alle quali abbiamo sottoposto il progetto di rilancio, per l’attenzione e il sostegno di una vera eccellenza italiana quale è Mercatone Uno”.


“Questa importante operazione – aggiunge l’ad Pierlugi Bernasconi, azionista al 10% - consente a Mercatone Uno di migliorare la propria struttura finanziaria e attuare il piano strategico del nostro business-plan quadriennale, che punta al riposizionamento sul core business dei grandi mobili e arredo casa e prevede interventi a diversi livelli e di diversa natura, dalla riorganizzazione della struttura aziendale al rinnovamento dell’offerta e alla rivisitazione dell’intera supply-chain e assicurandone una maggior flessibilità.

“Inoltre, la riduzione della leva finanziaria, unitamente alla provata capacità di generazione di cassa costituiscono le basi della solidità finanziaria del Gruppo e creano le condizioni per portare avanti la nostra strategia di crescita e, allo stesso tempo, far fronte alle sfide provenienti dai mercati”.

L’operazione di restyling dei punti vendita interesserà, nel solo 2014, ben 18 store, di cui 12 già inaugurati. Nel 2012 e 2013 sono stati rinnovati con successo altri 8 pdv. Il piano di rilanci vedrà nel 2015 il restyling di ulteriori 16 negozi, con un nuovo layout espositivo e un diverso concept di offerta.

L’azienda fondata nel 1975-1978 da Romano Cenni, oggi presidente onorario e socio di maggioranza con il 63% tramite Cenni holding, dopo avere toccato 800 milioni di fatturato è scesa, secondo la ricostruzione fatta dal “Sole 24 Ore”, a 450 milioni di vendite nell’ultimo esercizio.

Il debito ammonta a 250 milioni di euro. Nel 2013, oltre ai restlyling, si sono registrate una decina di chiusure su un totale rete di circa 100 strutture. Dunque è una strada in salita, anche se l’intervento degli istituti di credito, che sposta i primi rimborsi del debito nel 2016, dà sicuramente una buona base sulla quale fondare il risanamento.